Se il contorno è la parte migliore
Una giovane donna, poco prima di convolare a giuste nozze, decide di costituirsi alla polizia e saldare così il suo conto con la società. Il promesso sposo (Jason Biggs) si ritrova a fronteggiare il passato di Piper (Taylor Schilling), fatto di droga e d’amore verso Alex (Laura Prepon), conturbante ragazza mora con un ruolo di rilievo nel traffico mondiale di stupefacenti.
Basato sulle memorie scritte di Piper Kerman, trasposta in tv nel personaggio di Piper Chapman, la serie Orange Is the New Black si svolge all’interno di un carcere femminile popolato da un vasto spettro di personalità, ognuna delle quali amplificata proprio da quella condizione di prigionia. La più grande pecca della serie targata Netflix (già dietro House of Cards e Arrested Development) è proprio la sua protagonista centrale, che raramente si dimostra all’altezza della turba di caratteri circostanti, sia a livello diegetico che recitativo. Per sua fortuna però spesso viene inglobata, e a tratti rimpiazzata, dai personaggi secondari, che al suo contrario sono curati nei minimi dettagli e degni del successo della serie. Facendo una veloce carrellata troviamo Jason Biggs, qui vittima del passato della fidanzata, in realtà perfettamente in linea con le avventure di American Pie; poi c’è la cuoca sovietica Red, alias una Kate Mulgrew in splendida forma, la cui bravura le permette di passare da Star Trek alla Signora in giallo come se nulla fosse. Si spazia poi dalla cristiana invasata Doggett alla stalker Crazy Eyes, fino all’enigmatica Miss Claudette, tutte abbastanza sfaccettate da non cadere in quegli stereotipi banali e prevedibili che pure ogni tanto fanno capolino nel corso delle puntate. Non mancano infatti il sesso blasfemo in chiesa, la divisione etnica o la violenza delle guardie sulle detenute più o meno condiscendenti, per finire con il tradimento a tinte lesbo di Piper (prima di schierarci ricordiamoci però che Biggs l’ha tradita per primo guardando Mad Men senza di lei!). Pur peccando talvolta di un lieve patetismo, la serie riesce comunque a far passare un messaggio, anche quando fa sorridere e sembra spensierata: è la continua lotta contro un processo irreversibile che, passando per violenza e corruzione, porterebbe la vita stessa quanto più in basso possibile. Orange Is the New Black è già stata rinnovata per una seconda stagione, prevista per il 2014, ed è solo uno degli esempi più recenti di serie tv retta quasi totalmente dai personaggi secondari (e dalla sigla).
Orange Is the New Black [id., USA 2013] IDEATORE Jenji Kohan.
CAST Taylor Schilling, Jason Biggs, Kate Mulgrew, Laura Prepon, Michael J. Harney.
Commedia/Drammatico, durata 51-52 minuti (episodio), stagione 1.