Sappiamo di non essere propriamente all’avanguardia nella sperimentazione di nuovi linguaggi televisivi e neo-televisivi. Sappiamo di essere quelli che arrivano un po’ dopo e che – una volta afferrato un format – non fatichiamo a disfarcene (vedi il Grande Fratello, che sopravvive solo in Italia e non si capisce se c’è ancora qualcuno che lo guarda e qualcuno che vuole rinchiudersi per tre mesi dentro una casa).
Ma, almeno per quanto riguarda la fetta di pubblico giovane e giovanissimo, ci stiamo, con calma, lavorando. Le webserie stanno diventando un luogo di scrittura e di creatività da tenere in considerazione – e se ne sono accorti anche in ambito accademico e nei festival dedicati; le docu-fiction, i docu-reality e i format di nuova generazione si stanno imponendo nei palinsesti televisivi e i loro protagonisti stanno diventando delle star. Al Roma Fiction Fest, in programma in questi giorni, sono dedicati una sezione e un premio ai migliori attori di webserie e fra gli ospiti più attesi ci sono alcune delle protagoniste del docu-reality di Mtv Ginnaste – Vite parallele (la terza stagione andrà in onda dal 28 ottobre su Mtv). Il format si divide tra le aspre critiche soprattutto da parte della comunità sportiva e gli elogi sulla capacità di portare in televisione l’ambiente dello sport in modo avvincente e non retorico. Dato che “a cavallo vincente non si cambia”, Mtv si è cimentata ultimamente anche con il mondo del calcio con Calciatori – Giovani speranze (protagonisti gli allievi nazionali della Fiorentina), ideato dalla società di produzione Stand by Me di Simona Ercolani, già autrice del programma sportivo Sfide. L’ultima scommessa di Mtv è 16 anni e incinta – Italia. L’esordio in prima serata è stato il 25 settembre con un record di ascolti per l’emittente televisiva. Come ha affermato la redazione, la sorpresa è che il profilo del pubblico non è di soli giovanissimi ma è ben distribuito fino ai 54 anni. Il format segue la traccia di 16 and Pregnant, programma di Mtv America prodotto da Morgan J. Freeman a partire dal 2009 e grande successo di pubblico intercontinentale. 16 and Pregnant, compie delle scelte di cast forti: molte delle protagoniste vivono esistenze borderline e la videocamera segue spesso delle storie molto drammatiche. La versione nostrana è decisamente più soft sia nella documentazione degli ambienti di provenienza delle adolescenti che nelle scelte stilistiche: una grafica naïf funge da raccordo nelle ellissi temporali e una voce narrante femminile accompagna lo spettatore nel mondo della futura giovane madre. La nostra tv si prende meno rischi ed è meno irriverente di quella americana; è quasi sempre coperta da una leggera patina perbenista, ma, lentamente e “un po’ dopo”, i nuovi linguaggi televisivi si fanno spazio, almeno fra i canali dedicati ai più giovani.