Commedia ai minimi termini
Isabelle Lefevre (Diane Kruger) è felicemente innamorata del proprio fidanzato Pierre. I due convivono, lavorano insieme e condividono una piacevole routine. Decidono di sposarsi, anche se la famiglia Lefevre è colpita da una bizzarra maledizione: il primo matrimonio dei componenti finisce sempre male.
Per questi motivi Isabelle decide, spronata dalla sorella Corinne, di sposare il primo sprovveduto che incontra e far fallire subito dopo il matrimonio. La vittima, però, è Jean-Yves (Dany Boon): un redattore di guide turistiche logorroico, pedante e un po’ strambo, che la porta, suo malgrado, prima in Kenya per lavoro e poi in Russia, dove vive. L’idea base del film è quella di costruire una pochade che si regge principalmente sui canonici intrighi amorosi, colpi di scena, equivoci e performance attoriali. L’ultimo fronte è dominato dalla comicità vagamente slapstick di Dany Boon, che riesce a reggere le scene madri giocando con il contrasto tra la propria fisicità e il mondo circostante. Un contrasto che, tuttavia, non vede tanto gli oggetti del mondo ritorcersi contro il personaggio, ma viceversa è quest’ultimo che, nonostante il comportamento strampalato, riesce sempre candidamente a gestire le situazioni (le scene del leone e dei Masai sono emblematiche in tal senso). D’altra parte, l’impianto narrativo di Un piano perfetto risulta meno convincente riguardo a credibilità e tenuta del ritmo. L’idea del flashback su cui si basa l’intero racconto – che vede la famiglia Lefevre raccontare questa storia ad un personaggio che ha appena subito una delusione d’amore – da un lato appesantisce non poco, dall’altro rasenta i limiti dell’improbabilità, dato che viene presentata come fosse una favoletta da raccontare ad un bambino per farlo stare calmo. In ogni caso, il film si presenta come la più classica delle commedie, senza infamia e senza lode, con il consueto turning point e il giustamente prevedibile accordo tra le parti. Con riferimenti al presente pressoché inesistenti, Un piano perfetto emerge quale prodotto senza tempo, realizzabile in qualsiasi epoca storica. È il genere ridotto ai minimi termini.
Un piano perfetto [Un plain parfait, Francia 2012] REGIA Pascal Chaumeil.
CAST Diane Kruger, Dany Boon, Bernadette Le Saché, Jonathan Coen, Alice Pol.
SCENEGGIATURA Laurent Zeitoun, Yoann Gromb, Béatrice Fournera. FOTOGRAFIA Glynn Speeckaert. MUSICHE Klaus Badelt.
Commedia, durata 104 minuti.