Tanto fumo…
Ormai è evidente, il cinema americano fatica a sfornare originalità e invenzione almeno per quanto riguarda le pellicole commerciali che in massa arrivano sui nostri schermi: Come ti spaccio la famiglia di Rawson Marshall Thurber (titolo idiota italiano), è l’ennesimo esempio dei sintomi della malattia americana della replica.
Da Una notte da leoni in poi, la commedia si è sempre più spinta verso una formula collaudata, perché fonte di incasso, in cui plot simili viaggiano sullo sdoganamento di argomenti volgari e rischiosi, emuli ma lontani anni luce dalle commedie anni ’80 o dai fasti dei fratelli Farrelly. Qui troviamo David, uno spacciatore che un giorno viene derubato e per “ripagare” il debito con il suo capo dovrà accettare di fare il corriere tra Messico e Stati Uniti, ma per non dare nell’occhio dovrà trovare una famiglia con cui passare il confine. Ma David non ha famiglia, ha solo dei conoscenti molto particolari… Gli ingredienti ci sono tutti: la droga vista in modo “positivo”, problemi genitali, il finto figlio nerd, la finta moglie spogliarellista e la finta figlia scapestrata ma dal cuore tenero, il tutto infarcito da inseguimenti, incontri surreali e lieto fine. Si ragiona per stereotipi in Come ti spaccio la famiglia, non si cerca di sperimentare un nuovo linguaggio comico, come spesso invece fa Apatow nelle sue variazioni comiche “impegnate”. Come i ragazzotti che si divertono a Las Vegas, anche qui si fatica a trovare dei personaggi sporchi e cattivi fino alla fine e il tratteggio dei loro caratteri e delle loro azioni ricalcano stilemi già visti che alla lunga stancheranno. Ma questo non vuol dire che in Come ti spaccio la famiglia non si rida, anzi, ma il senso di déjà vu è sempre dietro l’angolo e il finale buonista fa un po’ incazzare per la sua prevedibilità e per la sua banalità. Una regia anonima è supportata dall’ottima prova degli attori, su tutti Jennifer Aniston che ormai ha dimostrato da …E alla fine arriva Polly fino a Come ammazzare il capo… e vivere felici (e ancor prima Friends), che la commedia è la sua culla: sexy, divertente e divertita, autoironica ma soprattutto credibile senza dover accompagnare la battuta con smorfie o mossette come la finta simpatica Jennifer Lopez. Ritornare al cinema spensierato dei cult alla “mattina su Italia1”, dove storie semplici in cui il sesso e l’idiozia erano d’obbligo ma che riuscivano a sfornare gioiellini alla National Lampoon’s Vacation – di cui il film di Thurber è grosso debitore – sarebbe una delle cure per la commedia americana. Intrattenimento sì, ma con cervello e una scrittura che è consapevole di avere davanti un pubblico nuovo e ormai smaliziato: basta copie carbone, remake e seguiti!
Come ti spaccio la famiglia [We’re the Millers, USA 2013] REGIA Rawson Marshall Thurber.
CAST Jason Sudeikis, Jennifer Aniston, Emma Roberts, Nick Offerman, Kathryn Hahn.
SCENEGGIATURA Bob Fisher, Steve Faber, Sean Anders, John Morris (II). FOTOGRAFIA Barry Peterson. MUSICHE Theodore Shapiro, Ludwig Goransson.
Commedia, durata 110 minuti.