Tra musica, cinema e impegno politico
38ª edizione della Mostra del cinema di Venezia, 1981. La giuria presieduta da Italo Calvino assegna il Leone d’Oro come opera prima a Ti ricordi di Dolly Bell?, primo lungometraggio di un ventisettenne regista jugoslavo che da lì in poi inanellerà una serie di grandissimi film, oggi di fama mondiale.
L’esordio di Emir Kusturica mostra già le tracce di tutto il suo cinema e racconta molto della sua infanzia. Siamo agli inizi degli anni Sessanta, in una Sarajevo che si avvia verso un radicale processo di trasformazione economica e sociale. L’appena nata Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia del Maresciallo Tito prende le distanze dall’Unione Sovietica; una piccola breccia nella Cortina di Ferro lascia intravedere la vicina Europa occidentale. Dalla Francia, e soprattutto dall’Italia, arrivano novità cinematografiche e musicali. Per la prima volta nelle sale, nel ’62, il seno nudo di una spogliarellista (la Dolly Bell del titolo, dal documentario Europa di notte di Blasetti) fa sognare il giovane pubblico jugoslavo così come il rock and roll proveniente dalla confinante penisola (simboleggiato da 24 mila baci di Celentano) dà il via ad una nuova espressività artistica di cui lo stesso Kusturica sarà protagonista durante gli anni Ottanta. La Kusturica & The No Smoking Orchestra si forma un anno prima del film. L’ironico “divieto di fumare” (il regista e gli altri i componenti del gruppo sono in realtà fumatori accaniti) ci fa ripensare alle scene iniziali e all’emblematica sigaretta concessa a Dino dal padre per sancire il primo confronto politico tra adulti e l’apertura verso le idee della nuova generazione. In quei ragazzi, che il responsabile culturale di una Casa del Popolo di Sarajevo vuole riunire in una band per toglierli dalla strada, si possono rivedere i musicisti della No Smoking Orchestra. Nel periodo di transizione post Tito fanno parte di un movimento underground (i New Primitives) che, attraverso concerti, trasmissioni radiofoniche e programmi televisivi, lancia una dura critica alle politiche della moderna Jugoslavia. Nei testi delle loro canzoni ci sono tutti i personaggi e i temi del film: gente comune – come la famiglia povera di Dino – piccoli criminali, ragazze di provincia, l’ideologia marxista rispettata più del regime comunista da una gioventù in cerca di un proprio percorso (si pensi alla trovata dell’ipnosi) che “ogni giorno, sotto ogni riguardo progredisce sempre di più”. Da Ti ricordi di Dolly Bell? all’ultimo Maradona di Kusturica ritroviamo lo stesso sguardo “umanista” con cui il regista serbo traduce il suo impegno politico. Alle prime armi, pur non ancora al livello delle sue opere più mature e originali, riesce a combinare sapientemente la tenerezza di una grottesca fiaba adolescenziale con il realismo di una pagina di storia del proprio Paese.
Ti ricordi di Dolly Bell? [Sjecaš li se Doli Bel?, Jugoslavia 1981] REGIA Emir Kusturica.
CAST Slavko Štimac, Slobodan Aligrudic, Ljiljana Blagojevic, Mira Banjac, Pavle Vujisic.
SCENEGGIATURA Abdulah Sidran, Emir Kusturica. FOTOGRAFIA Vilko Filac, Milenko Uherka. MUSICHE Zoran Simjanovic.
Drammatico, durata 107 minuti.