Le vere battaglie
Una rivoluzione popolare e generosamente combattuta come quella messicana, è stata da sempre spunto per il cinema fin dal muto (Que Viva Mexico! di Ejzenstejn); in Italia, serie Z e cinema “impegnato” hanno sfruttato ampiamente l’argomento (con l’esempio più noto di Giù la testa di Leone), ma è Quien Sabe? di Damiani a fare da apripista nel 1966.
Damiani, prima di specializzarsi nelle faccende mafiose, realizzò Quien Sabe? in un clima politico e sociale che stava per modificare i connotati del nostro Paese: un boom economico che rese ricche persone insospettabili e arriviste, con la conseguente rivoluzione proletaria incapace e allergica verso questa abbondanza. Ricordare che dal popolo nascono le rivoluzioni più significative, non dall’industria capitalista e non dalla ricchezza “facile”, un concetto che è impresso in tutta la pellicola, un grande esempio di cinema civile italiano che sfrutta il genere per raccontare altro, come spesso accadeva in quel periodo. L’essenza e il messaggio del film è racchiusa nella sequenza finale: il personaggio di Castel che dopo aver “giocato” si rivela nella sua meschinità e risulta essere classista e razzista e quella battuta di Volontè, “non comprare pane… compra dinamite!”, che rivela che i soldi e la gloria non cambiano le radici e gli ideali degli uomini di valore. Particolare è notare, analizzando il film dopo tanti anni, la scelta degli attori principali, o meglio, la loro singolare carriera che in qualche modo rimarrà legata ai concetti del film di Damiani. Rivoluzionari come i personaggi che interpretano, ognuno per un proprio motivo, i “tre moschettieri” Volontè, Castel e Kinski hanno condotto una carriera fedele sia al cinema che nella vita privata. Eclettici e bulimici nelle loro scelte artistiche, hanno rappresentato la stagione politica e ribelle della cinematografia italiana degli ultimi cinquant’anni: i turbamenti giovanili e la libertà sessuale per Castel in I pugni in tasca di Bellocchio e in Grazie zia di Samperi fino ad arrivare alla sperimentazione dei film di De Bernardi, la lotta operaia e la meschinità politica per Volontè in La classe operaia va in paradiso e Indagine su un cittadino… entrambi di Petri e l’incursione nell’horror e nelle figure mitiche in cui Kinski ha sguazzato lungo la sua immensa carriera. Uomini comuni che parlano alla società denunciando la propria appartenenza a un mondo in continua evoluzione, uomini di un cinema che ormai sembra lontano anni luce. Un western come Quien Sabe? oggi si potrebbe rigirare visto che l’aria che tira dovrebbe essere la stessa: rivoluzionaria e esigente, ma forse la società è ancora troppo dormiente.
Quien Sabe? [Italia 1966] REGIA Damiano Damiani.
CAST Gian Maria Volontè, Lou Castel, Martine Beswick, Klaus Kinski, Carla Gravina, Andrea Checchi.
SCENEGGIATURA Salvatore Laurani, Franco Solinas. FOTOGRAFIA Toni Secchi. MUSICHE Luis Enrìquez Bacalov, Ennio Morricone.
Avventura, durata 120 minuti.