Principio d’inerzia
È il principio d’inerzia che segna Night Moves di Kelly Reichardt, come è la forza d’inerzia che guida la canoa che riaccompagna i protagonisti a riva dopo aver sistemato l’esplosivo al fianco di una centrale idroelettrica in modo da far crollare la diga che ha modificato il paesaggio circostante.
Una storia di tre ecoterroristi pronti a portare avanti una rivoluzione per “piccoli passi”, dove l’atto eversivo segue un percorso senza particolari sussulti, in una linea retta priva di forzature o intoppi, e ciò non per la messa in pratica di un piano particolarmente ben congeniato ma per la forza d’inerzia che contraddistingue i protagonisti; l’assenza di una vera motivazione a compiere il proprio atto. Se a parole sono mossi dall’ideologia e dal desiderio di portare alla distruzione le strutture di sfruttamento ambientale, i loro sguardi e le loro azioni sono costantemente bloccate in una seriosità che inibisce ogni tipo di sentimento, smontandone percettivamente le loro vere intenzioni. Una forza d’inerzia che non porta ad una stanchezza delle loro azioni ma alla sistematica esecuzione del piano, ma che allo stesso tempo congela emotivamente i rapporti che intercorrono tra i protagonisti, personaggi separati e privi di alcun rapporto interpersonale profondo. In particolar modo Josh Stamos, il vero protagonista, rispecchia questa vacuità nel quale i legami famigliari non assumono mai una forma precisa ma chiudono di fatto la sua vita all’interno di una comunità autosufficiente. Nella pellicola ad essere centrale è una precarietà dei rapporti, sull’inconsistenza di trovare delle radici stabili o sul timore che queste ultime incutono. Il principio d’inerzia torna successivamente sulle conseguenze che le azioni dei protagonisti hanno, come cerchi concentrici sulla superficie di un lago, questi segnano i protagonisti in un crollo psicologico sempre più vertiginoso caratterizzando ancor di più quell’assenza di volontà costante che fin dall’inizio li porta sempre più alla deriva. Tutto ciò in Night Moves si ripercuote però in un principio d’inerzia che colpisce il film stesso, chiuso nel suo incedere lento e tipico della Reichardt, in questo caso però tutto sembra proseguire allo stesso modo cui procede il piano dei tre ecoterroristi: senza motivazione. Ed è la motivazione a mancare, quella cui dovrebbe invece essere suscitata nello spettatore ma che qui fatica a trovarsi se non nel risultato delle conseguenze dei protagonisti, ma che tuttavia non riscatta per intero la pellicola. In Night Moves tutto funzionerebbe se solo il film non assomigliasse troppo a se stesso.
Night Moves [id., USA 2012] REGIA Kelly Reichardt.
CAST Jesse Einsenberg, Dakota Fanning, Peter Sarsgaard, James Le Gros.
SCENEGGIATURA Kelly Reichardt, Jonathan Raymond. FOTOGRAFIA Christopher Blauvelt. MUSICHE Jeff Grace.
Thriller, durata 112 minuti.