Coma irreversibile
Martedì 20 agosto La7 ha trasmesso in seconda serata il documentario inglese Girlfriend in a Coma, realizzato da Annalisa Piras e Bill Emmott, ex direttore della rivista The Economist. Si tratta di una lucida ma, soprattutto, oggettiva analisi della situazione italiana fatta di mala politica, scandali e immoralità, ma anche un atto d’amore verso uno dei Paesi più belli al mondo.
Il documentario è suddiviso in due atti principali fra loro antitetici, preceduti da un breve prologo in cui Bill Emmott racconta del suo amore per il Bel Paese. Con il primo atto – La mala Italia – si vuole rappresentare tutto il marcio che ha colpito lo Stivale non solo negli ultimi due decenni di berlusconismo (e antiberlusconismo), ma anche nei precedenti quando a manovrare l’Italia era la Democrazia Cristiana. Stragismo, scandali, Brigate Rosse, trattative Stato-Mafia: ecco cosa ha reso famoso il nostro Paese nel mondo. E poi la mala politica: quella che in vent’anni non ha saputo cambiare nulla dopo lo scandalo Tangentopoli e che ha portato l’Italia ancor più alla rovina. Vent’anni di regno berlusconiano in cui tutta la politica (anche quella che si definisce opposizione) ha anteposto i propri interessi a quelli della nazione. Basti il susseguirsi di primi piani dei volti dei politici presenti a uno dei tanti discorsi del Capo dello Stato: una carrellata di facce viste e straviste simboli di ignoranza, incompetenza e corruzione, alienate dalla realtà in cui vivono. Per fortuna però esiste anche una Buona Italia – titolo del secondo atto – ricca di storia, arte e cultura invidiate in tutto il mondo, ma anche di industrie efficienti che contribuiscono a rendere famoso il made in Italy ovunque. Continuo è nel documentario il riferimento a Dante Alighieri, pilastro della cultura italiana, e alla Divina Commedia. In fin dei conti l’Italia attuale non è poi così diversa da un girone dantesco. Infine, un ultimo breve atto dedicato all’ignavia, ritenuta responsabile del decadimento morale nazionale. Vengono mosse critiche alla Città del Vaticano che con la sua presenza ha contribuito al declino e una parentesi è dedicata alla triste diaspora dei laureati italiani. Girlfriend in a Coma, nel raccontare tutto ciò, fa un continuo uso della grafica coniugato a satiriche animazioni sempre ispirate alla realtà attuale. Numerose, inoltre, le interviste di politici, economisti ed esponenti della cultura italiana che dicono la loro sul declino attuale. Il documentario, specie nella prima parte, sa trasmettere un forte senso di disgusto anche se in definitiva spera nel cambiamento. Ma per come stanno ora le cose il coma dell’Italia appare irreversibile.
Girlfriend in a Coma [Id., Gran Bretagna 2012] REGIA Annalisa Piras.
SCENEGGIATURA Bill Emmott. FOTOGRAFIA Patrizio Sacco. MUSICHE Alex Harwood.
Documentario, durata 103 minuti.