SPECIALE MARTIN SCORSESE, II PARTE
Antieroi scorsesiani
Con il termine “cinema d’autore“ si è soliti definire una filmografia impregnata di una traccia, di una firma riconoscibile a vista d’occhio e alla quale può essere facilmente attribuibile un’opera. Martin Scorsese rientra pienamente in questa categoria, e al tempo stesso la travolge e la sconvolge, distaccandosene per poi rientrarvi a piacimento.
Tutto ciò (e molto altro) ne fa un maestro indiscusso. Uno dei leit motiv per cui è ravvisabile l’impronta scorsesiana (l’aggettivazione del nome è già sintomo di una forte autorialità) riguarda la rappresentazione di un eroe fallito, autodistrutt(iv)o. In questo senso, Toro scatenato viene ricordato tuttora come uno dei suoi film più riusciti. Tratto dal libro Raging Bull: My Story del vero Jake LaMotta e voluto fortemente dal De Niro protagonista (Oscar come Miglior Attore Protagonista nel 1981), il film ne racconta la carriera (amata e odiata), l’amore (amato e odiato) e la famiglia (amata e odiata). Questa dicotomia rappresenta perfettamente la natura del pugile: violento, fortemente possessivo e ossessivo, portato quasi inevitabilmente al massacro di se stesso, sia fisico che morale. Il film si focalizza esattamente sulla sua parabola discendente: dai successi nei pesi medi all’innamoramento, fino alla degenerazione estrema, all’annullamento di sé, del proprio corpo e della propria vita. La redenzione di Jack sembra quasi prendersi beffa di lui: lo invita a cena (il successo del locale da lui gestito) per poi rifilargli l’asso di picche (la reclusione per accusa di prostituzione). La scena dei “perché“ tirati a pugni contro il muro è quanto mai emblematica in questo senso. La precisione in fase di scrittura di Paul Schrader, il montaggio innovativo di Thelma Schoonmaker (Miglior Montaggio, sempre agli Academy Awards del 1981), le musiche – tra le altre – di Pietro Mascagni (l’intermezzo della Cavalleria Rusticana), e il genio registico di Scorsese fanno di Toro scatenato il capolavoro cinematografico che è. Ma come tutti i grandi film, ogni tanto va rispolverato affinché possa vivere per sempre. Senza possibilmente la necessità di girarne un sequel, come si è vociferato nel 2006.
Toro scatenato [Raging Bull, USA 1980] REGIA Martin Scorsese.
CAST Robert De Niro, Joe Pesci, Cathy Moriarty, Frank Vincent, Nicholas Colasanto.
SCENEGGIATURA Paul Schrader, Mardik Martin (tratta dall’autobiografia Raging Bull: My Story di Jake LaMotta). FOTOGRAFIA Michael Chapman. MONTAGGIO Thelma Schoonmaker.
Drammatico/Sportivo/Biografico, durata 129 minuti.