SCORSESE, Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana, Torino, fino al 15 settembre 2013
SPECIALE MARTIN SCORSESE
Nel nome del Cinema
Dal Deutsche Kinemathek di Berlino al Museo Nazionale del Cinema, nel cuore della Mole Antonelliana, fino al 15 settembre 2013 Torino omaggia il genio creativo di uno dei maggiori registi viventi: Martin Scorsese.
Una mappa illuminata e in simil-rilievo della città di New York dalla quale, come tentacoli, si dipanano riferimenti fisici ed esistenziali a vicende familiari, conflitti di coppia, stragi di mafia, spirali di violenza, passioni laceranti e sentimenti ossessivi. Una mappa di immagini “parlanti” a introduzione di una carriera sorprendente, sulla quale la famiglia ha giocato un ruolo di fondamentale imprinting, così come l’ambiente circostante coacervo di scontri razziali e dualismi oppositivi di ogni genere. Parte dal nucleo che vede Scorsese bambino e adolescente in formazione il percorso ascendente della mostra, con la “Famiglia” prima area tematica di importanza assoluta, che attraverso l’esposizione di un ricchissimo materiale illustrativo ed esplicativo – costumi, fotografie dal set, presentazioni video del regista, storyboard, estratti di sceneggiatura e appunti personali di Scorsese – scandaglia la grandiosità di un cinema vitale e imprescindibile. La violenza come condizione fattuale dell’uomo, il tradimento e l’incomunicabilità, la ricerca di un proprio posto nel mondo e l’influenza del luogo di appartenenza come limite fisico e fardello emotivo emergono nel passaggio dalla sezione “Fratelli” a “New York”, inframmezzato dalle due – “Uomini e Donne” e “Antieroi” – nelle quali spiccano le personificazioni filmiche per antonomasia delle tematiche scorsesiane: i personaggi interpretati da Robert De Niro e Leonardo Di Caprio. Scene e sequenze estrapolate da una filmografia strabordante – un piccolo assaggio proprio in questo speciale di Mediacritica – segnano le zone di transito da un’area all’altra e “dicono” non solo di un’autorialità acutissima ma di un gusto reale per la cinefilia, che è studio conoscitivo e desiderio di preservazione insieme. La sezione “Il Cinema” testimonia, infatti, l’intento di conservazione e restauro delle pellicole cinematografiche perseguito da Scorsese con la sua “The Film Foundation” a partire dal 1990; le aree “Le Riprese”, “Il Montaggio” e “La Musica” spiegano e illustrano il controllo totale del regista sulla materia espressiva delle proprie opere anche e soprattutto da un punto di vista stilistico e formale. Con la storia del cinema come suggestiva cornice, la rassegna diventa un excursus storico, introspettivo, di fascinazione e scoperta. E si chiude, infine, con l’esibizione di una lettera inviata da Scorsese all’organizzazione del Museo in risposta ad un invito a visitare la mostra: il regista ringrazia ma si scusa per l’impossibilità a viaggiare in Europa quest’anno. The Wolf of Wall Street è d’imminente uscita, il lavoro sul montaggio incombe. Come a dire che il Cinema, ancora una volta, viene prima di tutto.