SPECIALE HORROR ITALIANO, II PARTE
Costruzioni infernali
Artigianalità, estro creativo, sperimentazione e sapienza nell’uso dei mezzi: queste possono essere le caratteristiche del cinema horror/thriller, che a cavallo degli anni ‘70 e ’80, hanno regalato all’Italia una delle stagioni più floride e più innovative dopo i fasti del dopoguerra.
…E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà, di Lucio Fulci, rappresenta una delle punte di diamante di quella sana stagione, e ancora oggi viene ricordato come uno dei capolavori della filmografia del regista, e soprattutto, è stato ed è ancora fonte di ispirazione per i cineasti di tutto il mondo. Una storia semplice quella di L’Aldilà, che vede una ragazza alle prese con un albergo decadente ricevuto in eredità e costruito su una delle sette porte dell’inferno, che però è per Fulci un modo per testare e sviluppare le proprie doti nel genere horror dopo il successo di Zombi 2 – da antologia il prologo girato in seppia e il finale nel deserto infernale. L’Aldilà ancora oggi si eleva per quanto riguarda atmosfere e sequenze che possiedono un gusto soprannaturale e perturbante che Fulci utilizzò per materializzare i propri incubi e per proseguire un percorso artistico che dal thriller alla Non si sevizia un Paperino virava sempre di più sul puro horror fatto soprattutto di carne e sangue. Estro giudicato “troppo sanguinolento” dalla critica più radicale e che invece il pubblicò apprezzò: una rarità nel panorama nostrano che si accingeva a conoscere uno dei periodi più bui, intimista e sterile, fatta eccezione per pellicole come questa, cineasti come Fulci che a lui si ispiravano e gli ultimi lampi di genio di Argento. Un’estetica, quella fulciana, che vedeva nello splatter e nell’utilizzo della macchina da presa una delle sue peculiarità più importanti, una tecnica minuziosa delle inquadrature con forse scarsi appigli di sceneggiatura ma di potenza visiva rara e forse unica. Non si devono cercare in L’Aldilà significati nascosti, ma bisogna farsi accompagnare nel viaggio verso l’inferno dalle note della colonna sonora di Fabio Frizzi, dai trucchi del make-up di Giannetto De Rossi e dalla cura delle sequenze di terrore. Nelle pagine di Mediacritica, spesso, si è parlato di una necessità per il cinema italiano di un ritorno ai generi, e la lezione di Fulci non può che essere uno dei punti chiave da cui ripartire, ispirandosi a quell’artigianalità che oggi potrebbe essere rivista con pochi mezzi, come d’altronde si faceva all’epoca. Consiglio: L’Aldilà è un film che ogni appassionato da avere assolutamente nella propria videoteca e da vedere con le luci ben accese.
…E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà [Italia 1981] REGIA Lucio Fulci.
CAST Catriona McColl, David Warbeck, Cinzia Monreale, Michele Mirabella, Pier Luigi Conti, Veronica Lazar.
SCENEGGIATURA Dardano Sacchetti, Giorgio Mariuzzo, Lucio Fulci. FOTOGRAFIA Sergio Salvati. MUSICHE Fabio Frizzi.
Horror, durata 88 minuti.