Le rare creature di Tonino De Bernardi
Nessun artista italiano incarna meglio di Tonino De Bernardi tutte le caratteristiche della libertà espressiva e dell’indipendenza cinematografica totale: le sue pellicole invisibili sono protagoniste della sezione Spazio Off della XXXII edizione del Premio Sergio Amidei.
De Bernardi è fautore di un cinema che si pone come urgenza della messa in forma di storie, che si fa indipendentemente dalle condizioni, e per questo assolutamente avulso dalle dinamiche economiche e produttive. È un flusso continuo di idee, di cui immagini e suoni costituiscono la materia prima e che amici e familiari raccontano e interpretano, impersonando sensazioni, simboli, esseri imperscrutabili tuttavia mai evanescenti, sempre terreni, come le sirene di Fiori del destino o gli “uccelli di terra”. Sia Uccelli di terra, girato in 16 mm tra il 1991 e il 1992, che Fiori del destino, 1995-1997, proiettati entrambi durante la prima giornata della retrospettiva Passato Presente, raccontano di un’umanità in cui gli uomini e i loro comportamenti si confondono a quelli di creature misteriose: uomini-uccelli che invece di volare hanno i piedi ben piantati in terra, a sostituire quelli d’aria spariti e intensamente ricercati; oppure sirene e “sireni” che spuntano dall’acqua e vogliono imparare a camminare. Così alla domanda insistente “dove sono finiti gli uccelli?” del primo film mostrato, la risposta è nei volti filmati amorevolmente, nell’auto-percezione dei protagonisti, di De Bernardi stesso (“sono il brutto anatroccolo”) o di Bruce La Bruce (“I am a bat, even if a bat isn’t really a bird”). L’impressione è che le storie imprimano in modo liberissimo fermando suggestioni e desideri volatili dall’origine disparata. Da un desiderio dell’amica Iaia Forte (“l’essere sirena”) nasce Fiori del destino, lungometraggio in 35 mm che costituisce la prima parte della trilogia Sorrisi asmatici. Le sirene e i “sireni” che faticosamente riemergono dalle acque dei porti industriali per imparare a camminare, a parlare e a vivere come i terrestri, non sono altro che esseri in cerca di qualcosa, di cambiamento e di linguaggio, di contatto fisico e di amore, scissi tra una dimensione di appartenenza e l’aspirazione a conoscere. La guida quasi stregonesca Lou Castel viene progressivamente abbandonata, mentre le sirene diventano autonome, subiscono metamorfosi (la sirena-vampiro, quella che diventa muta). Ad un certo punto arriva la stanzialità della casa, del focolare, e contemporaneamente il “sireno” Ivano Marescotti viene pesantemente bardato con armatura e spada. De Bernardi reinventa un’umanità in evoluzione e l’ammanta dei sentimenti della riscoperta: curiosità, ingenuità, paura, lasciando alla libera associazione tra sguardo e immaginazione il compito di colmare le tante, enigmatiche aperture dei percorsi delineati.
Uccelli di terra [Italia 1991-1992] REGIA Tonino De Bernardi.
CAST Bruce La Bruce, Giulietta De Bernardi, Veronica De Bernardi, Alberto Castelli, Donatella Musso, Sara Cabras, Cristina Crovella.
SCENEGGIATURA Tonino De Bernardi. FOTOGRAFIA Tonino De Bernardi.
Sperimentale, durata 20 minuti.
Fiori del destino [Italia 1997] REGIA Tonino De Bernardi.
CAST Lou Castel, Lucas Belvaux, Ines De Medeiros, Ivano Marescotti.
SCENEGGIATURA Tonino De Bernardi. FOTOGRAFIA Tonino De Bernardi.
Sperimentale, durata 100 minuti.