Luci e ombre dell’uomo
E’ un ritorno in grande stile nel panorama della serialità del piccolo schermo quello che la Anderson compie grazie a The Fall. Un risultato né semplice né scontato visto il successo ottenuto da X-Files, che rischiava di relegare indissolubilmente il suo nome alla determinata detective a caccia di alieni a cui quasi vent’anni prima aveva prestato il volto (Dana Scully).
Una minaccia della quale probabilmente la stessa attrice era ben conscia visti i rifiuti alle recenti proposte di partecipare ad alcuni serial, rivelatisi poi comunque seguitissimi dalle platee, che forse però riteneva non capaci di eguagliare la fortuna del suo precedente telefilm, peraltro convertitosi in cult già poco dopo l’esordio televisivo. Anche se momentaneamente disponiamo solo dei pochi episodi che compongono la stagione di debutto di questa serie britannica e della promessa di girarne presto una seconda, la mossa di Gillian Anderson sembra già pienamente vincente: la sua Stella Gibson, non si può negarlo, buca letteralmente lo schermo. Merito anche di una sceneggiatura potente, che osa giocando scaltramente su molteplici livelli narrativi. E’ infatti una moltitudine di personaggi più o meno secondari, ma tutti invischiati nelle indagini dell’omicidio sul quale la capace sovrintendente della polizia metropolitana è stata chiamata a far luce, a concorrere per rubarle la scena. Ma se X-Files si rifaceva in qualche modo ai dettami classici dei serial polizieschi tradizionali, qui invece l’intenzione, per così dire, spoilerista, è visibile fin dall’inizio poiché si gioca subito a carte scoperte, rivelando già nei titoli d’apertura del primo episodio l’identità del colpevole ma non le ragioni del movente che spinge l’insospettabile Paul Spector, apparentemente genitore modello e individuo altruista di giorno, a compiere gli efferati delitti notturni. Se da un lato la volontà di stare alla larga dai cliché in materia di villain ed eroi e l’intuizione brillante di far indugiare l’obiettivo della camera sui singoli dettagli soggettivi risultano espedienti narrativi spiazzanti ma interessanti, dall’altro i molti filoni tematici volutamente richiamati sullo schermo – l’analisi degli affanni della coppia di protagonisti, i sensi di colpa degli agenti che hanno sottostimato una richiesta d’aiuto, la baby sitter morbosamente invaghitasi di Paul, i complicati meccanismi tra giustizia, media e potere sullo sfondo degli scontri politico-religioso mestamente celebri di Belfast – rendono pure il racconto della vicenda eccessivamente manierista e lento, a tratti persino caotico. Insomma, un’opera dalle grandi potenzialità artistiche non ancora pienamente esplicitate.
The Fall [Id., Gran Bretagna 2013] IDEATORE Allan Cubitt.
CAST Gillian Anderson, Jamie Dornan, Laura Donnelly, Bronagh Waugh, Archie Panjabi.
Thriller, durata 60 minuti (episodio), stagioni 1.