SPECIALE GUILLERMO DEL TORO
Eye-violence
Qualcuno uccide la cieca Sara convincendo polizia e famigliari che la sua morte si tratti di un suicidio. La sorella gemella Julia, affetta da una malattia degenerativa che, come Sara, la sta rendendo cieca, non ci crede e comincia a indagare per conto proprio.
Mentre la sua vista progressivamente svanisce, si fa più nitida una figura che si muove nelle ombre, invisibile a tutti gli altri e alquanto minacciosa: che sia il misterioso amante segreto di Sara, che nessuno ricorda di aver visto se non di sfuggita? E mentre la gente attorno a lei comincia a morire in quelli che sembrano incidenti o suicidi, Julia si rende conto che potrebbe fare la fine della sorella, e cerca di prendere precauzioni. Paradossalmente, a salvarla sarà la sua ormai totale e definitiva cecità.
Con gli occhi dell’assassino, probabilmente il più riuscito degli horror/thriller prodotti da Guillermo Del Toro (tra gli altri, Non avere paura del buio e La madre), è un film interessante ma non troppo riuscito. Alla sua seconda opera, il regista Guillem Morales affronta la tematica prettamente cinematografica della visione/non-visione, e non aggiunge nulla di nuovo a un discorso sondato (meglio) in decine di altri film. Originale è invece la figura del killer, essere umano a tal punto anonimo e banale da risultare “invisibile” agli altri, ossessionato dai ciechi per via dei loro sensi più sviluppati, unici in grado di “percepirlo” e quindi di confermare la sua esistenza in una società che fa della visione, e dell’immagine, il suo punto focale. Morales dirige con abilità, e nella prima parte riesce a creare tensione senza abusare del vecchio trucchetto del “mostro che sbuca all’improvviso con la musica sparata a mille”, ma poi questa tensione viene smorzata dalla ripetitività delle scene: quando Julia è da sola, sicuramente succederà qualcosa, e alla decima volta, la cosa comincia a stufare. Il ritmo si perde nella lunga parte centrale, con Julia in riabilitazione dopo un trapianto di cornea, per riprendersi minimamente nel canonico finale, dove nel gioco al massacro tra l’assassino ormai svelato e Julia guizzano momenti splatter tanto efferati quanto gratuiti. Ne esce un film discontinuo e forse troppo ambizioso, ma che riesce a instillare con intelligenza qualche piccolo brivido nello spettatore.
Con gli occhi dell’assassino [Los ojos de Julia, Spagna 2010] REGIA Guillem Morales.
CAST Belén Rueda, Lluís Homar, Pablo Derqui, Daniel Grao, Julia Gutiérrez Caba, Francesc Orella.
SCENEGGIATURA Guillem Morales, Oriol Paulo. FOTOGRAFIA Óscar Faura. MUSICHE Fernando Velázquez.
Thriller/Horror, durata 118 minuti.