I pirati del West
Non abbiamo fatto in tempo a sentire la mancanza di Jack Sparrow ed ecco l’intero team di Pirati dei Caraibi catapultato nella polvere del West. Accanto a un Johnny Depp meno salmastro e più granitico, The Lone Ranger di Gore Verbinski torna a schierare tanto Jerry Bruckheimer, produttore della saga, quanto gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio.
L’occasione è la riesumazione del ranger John Reid, riportato alla vita dall’indiano Tonto e sugli schermi da Walt Diseny Pictures. Approdato in radio nel 1933 e in tv negli anni ’50 con una serie omonima – Il cavaliere solitario nella versione italiana – Lone Ranger è, naturalmente, un eroe di altri tempi, un po’ Zorro un po’ Tex Willer, con tanto di maschera e linguaggio forbito. Tutti elementi che il film ripropone in chiave ironica con un’operazione simile a quella di Whedon con il Captain America di The Avengers. E se a tratti la comicità sfiora la farsa un po’ demenziale, nel complesso l’esito soddisfa eccome. Non soltanto per la grandiosità delle sequenze d’azione – 250 milioni di budget tradotti in spettacolo di pura adrenalina – ma anche per la messa in scena di un western a pieno titolo. Sarà per la dialettica tra orizzonti sconfinati e primi piani arsi dal sole – splendido William Fichtner nei panni del villain – sarà per l’eterno scontro tra natura e cultura, con il fronte dei “civili” ben più aberrato di quello dei “selvaggi”: quel che certo è che Verbinski ha studiato la lezione, memore forse del recente Rango. Il West introdotto da un Tonto decaduto a un bambino saccente che sgranocchia pop corn è un rocambolesco spaccato di rimosso che non si risparmia accenti drammatici. Degli stereotipi non manca nulla, dalla rapina in banca all’assalto al treno, e, con la disinvoltura che è propria del suo stile, Verbinski li miscela con feticci e citazioni (non ultimo un tema musicale apertamente ispirato a Morricone). Cipollotti d’oro e d’argento scandiscono il tempo scaduto dei nativi mentre i binari della ferrovia irrompono con tutta la violenza del progresso. Come il Nessuno di Dead Man, Tonto vede nel giovane compagno bianco qualcosa di più che un uomo qualunque. Agnizione tra emarginati scalzati dalle maglie di un’epoca incongrua. Quella dove i padri fondatori non sono che un manipolo di indegni criminali. “Cosa si può comprare con questo?” chiede uno di loro al corrotto Latham Cole, mostrando l’argento per cui sterminano gli indiani. “Un Paese. Un grande Paese per il quale i nostri figli ci ringrazieranno.”
The Lone Ranger [id., USA 2013] REGIA Gore Verbinski.
CAST Johnny Depp, Armie Hammer, Helena Bonham Carter, Tom Wilkinson, Barry Pepper.
SCENEGGIATURA Ted Elliott, Terry Rossio, Justin Haythe. FOTOGRAFIA Bojan Bazelli. MUSICHE Hans Zimmer.
Western/Azione/Commedia, durata 149 minuti.