SPECIALE NUOVI ZOMBI
Opera d’arte totale?
Transfughi dalla storica LucasArt (chiusa questo aprile per volere di Topolino), gli sviluppatori Kevin Bruner e Dan Connors decidono nel 2004 di mettersi in proprio e fondare la Telltale Games, basandosi su un’idea ai tempi rivoluzionaria.
Ovvero, non più produrre un solo grande gioco il cui sviluppo occupasse tutto il team per anni, ma tanti giochi su cui lavorare contemporaneamente in piccole squadre, da pubblicare per il nascente mercato mobile in forma episodica, seriale, un poco alla volta, basandosi su licenze celebri e di sicuro richiamo, non solo videoludiche ma anche cinematografiche e televisive. Sam & Max, Ritorno al futuro, C.S.I.… tutti giochi suddivisi in cinque-sei episodi, scaricabili periodicamente dai vari dispositivi di marketplace videoludico (dapprima solo sull’appstore, poi sui vari Xbox Live, PlayStation Network, Steam) a prezzi popolari. Videogiochi a rate, dal punto di vista economico; vere e proprie serie televisive interattive da quello multimediale. Nel 2006, anno di uscita di Sam & Max Season One, questa strategia era pura avanguardia. Ora è quasi la norma, e lo confermano i continui successi (critici e di pubblico) che la Telltale ha raccolto in questi nove anni di attività, fino al suo ultimo, eccellente lavoro, The Walking Dead, in cinque episodi pubblicati tra aprile e novembre del 2012.
Sfruttando appieno il fenomeno mediatico del momento, il fumetto The Walking Dead di Kirkman (ricordato nelle scelte grafiche, con i personaggi che paiono disegnati), gli sceneggiatori Jake Rodkin e Sean Vanaman hanno sviluppato personaggi e una trama inedita, parallela alle vicende di Rick Grames e soci. Lee Everett si trova ammanettato in un’auto della polizia quando ad Atlanta scoppia l’apocalisse zombi. Liberatosi dopo un incidente causato da un walker, raggiunge una villetta in cerca di soccorsi, ma trova solo cadaveri e la piccola Clementine, nove anni, sola e impaurita. Lee decide di prendersene cura, e insieme si mettono in viaggio verso Savannah, dove Clem spera di ritrovare i suoi genitori e l’uomo una barca per raggiungere lidi sicuri. Più che il gameplay, è la narrazione, la trama, le psicologie dei personaggi e le loro azioni, ciò che contano in The Walking Dead, tant’è che lo si potrebbe anche definire come “sequela di cut-scenes dove ogni tanto si pigia qualche tasto”. Come gioco è estremamente semplice: le parti di avventura grafica, dove bisogna risolvere piccoli rompicapo con gli oggetti distribuiti nelle vicinanze, sono schematici e immediati, mentre le scene d’azione si superano pigiando il tasto indicato al momento giusto, e nulla più. Il bello di The Walking Dead è la libertà di scelta data al giocatore. Saremo costantemente chiamati in causa a prendere decisioni sul da farsi e sulla gestione dei rapporti con i nostri compagni di viaggio, e delle quattro opzioni che di solito ci vengono fornite dovremo sceglierne una in pochi secondi. La trama si adatta alle nostre decisioni, sviluppandosi coerentemente lungo gli episodi, portando la rigiocabilità a livelli elevatissimi. Ovviamente, ci sono dei punti fissi nella sceneggiatura, ma come gestirli, come arrivarci e con chi è tutto a carico nostro: praticamente, la storia la scriviamo noi giocatori. Ci troviamo di fronte all’”opera d’arte totale” prefigurata da Ricciotto Canudo, quella sintesi di linguaggi eterogeni che allo stesso tempo offre al fruitore la possibilità di vivere esperienze personali, procedurali e configurative, diventando anche “creatore” dell’opera? Forse stiamo esagerando, ma il The Walking Dead della Telltale Games ci va davvero molto vicino. Provare per credere.
The Walking Dead [USA 2012] SVILUPPATORE Telltale Games.
DISTRIBUTORE DIGITALE Telltale Games (su Appstore, Steam, Xbox Live, PlayStation Network). PIATTAFORME iOS, Mac OSX, PlayStation 3, Xbox 360, PC.
Avventura grafica/gioco di ruolo/azione a episodi.