Maneggiare con cura le caffettiere
La Rizzoli Lizard ha recentemente pubblicato un volume dedicato ad un misconosciuto personaggio del fumetto d’autore italiano degli anni Ottanta: lo sceneggiatore di fumetti Roy Mann, creato dall’incontro tra la fantasia di Tiziano Sclavi e il tratto del disegnatore Attilio Micheluzzi.
Roy fu protagonista di tre storie – In uno strano mondo, Orizzonti di gloria, Quante volte tornerai – pubblicate tra il 1987 e il 1991 sul mensile Comic Art. Inizialmente la scelta era caduta sul grande Magnus, ma la mancata intesa tra lui e Sclavi ha interrotto quasi subito la collaborazione (le poche tavole disegnate da Magnus sono comunque pubblicate come appendice nel volume). Le tre storie sono da un lato, tenendo conto degli ovvi punti in comune, indipendenti ed autonome, mostrando ciascuna determinate caratteristiche narrative e “d’atmosfera”, dall’altro sono legate tra loro in modo ben più forte rispetto agli episodi di una normale saga, rendendo così le avventure di Roy Mann una rapsodica e variegata graphic novel. In In uno strano mondo, omaggio a Flash Gordon e al fumetto di fantascienza “d’antan”, lo scoppio della caffettiera trasporta lo sceneggiatore di fumetti Roy Mann in una dimensione parallela dove gli avvenimenti e i personaggi da lui creati nelle sue storie sono reali: Roy incontra così l’amata principessa Lara e il “cattivo” Ling, i quali torneranno nei due episodi successivi. Se l’avventura d’esordio è abbastanza lineare, in Orizzonti di gloria e in Quante volte tornerai – grottesca e ironica la prima, più amara e malinconica la seconda – la commistione tra i diversi piani delle realtà parallele, tra realtà e fantasia e tra confusione e consapevolezza del protagonista si fa sempre più ardita e fantasiosa; viene, per esempio, rappresentata una sferzante e geniale guerra civile americana in cui gli USA combattono contro gli USA e gli schieramenti non sono ben chiari a nessuno. Il tutto è continuamente sostenuto da una costante vena ironica, a volte dichiaratamente comica, e da un altrettanto costante gioco di riferimenti fumettari, letterari e cinematografici. Questi ultimi elementi sono solo due delle caratteristiche che collegano Roy Mann alla creazione più celebre di Sclavi: infatti, vuoi per l’ironia mista da amarezza o per il romanticismo di fondo, per la carica onirica e surreale, vuoi per il sarcasmo nei confronti della grigia quotidianità e per l’esaltazione della fantasia o per il continuo dialogo con altre forme d’arte e intrattenimento, Roy Mann si presenta oggi come un parente molto stretto dell’indagatore dell’incubo.
Roy Mann (Italia 1987-1991)
TESTI Tiziano Sclavi. DISEGNI Attilio Micheluzzi.
EDIZIONE Rizzoli Lizard 2013.