INEDITO – USA 2012
Rocking and rolling… per resistere!
L’adolescenza, si sa, è uno dei momenti più difficili e catastrofici per ogni individuo; al cinema l’argomento è stato largamente sfruttato, a partire dall’animazione fino ad arrivare all’impensabile horror: Not Fade Away appartiene a questo filone, ma lo fa servendosi della musica e del preciso momento storico in cui
esplose proprio tra i giovani, ovvero gli anni ’60.
Il Rock dei Beatles e dei Rolling Stone fa da motore per la vicenda della pellicola di David Chase, papà della serie tv I Soprano -cosa che come vedremo ha influenzato non poco-, e attraverso una ricostruzione d’epoca minimale tocca molte tematiche. Douglas è un adolescente italo-americano del New Jersey che fonda insieme a degli amici la rock band The Twilight Zones (!) diventandone il leader grazie alle sue doti canore; la cosa porterà Douglas in conflitto con la propria famiglia e soprattutto con il padre che sogna un altro futuro per il figlio. Da una trama esile e poco originale Chase riesce a realizzare un film pregevole che spazia tra conflitti interiori, voglia di ribellarsi e sensi di colpa, senza dimenticare i lati più scuri della vita droga e sue conseguenze comprese. La famiglia è alla base del racconto, come ne I Soprano (qui evocata anche dal compianto James Gandolfini nel ruolo del padre), nel dubbio perenne se abbandonarla senza rimpianti o cercare di crescere insieme a lei, in mezzo a conflitti che emergono in una situazione di stallo e di voglia di cambiamento in cui le figure genitoriali hanno un loro ruolo ben preciso, tutto alla luce di una società che aveva ancora brama di svilupparsi. I caratteri dei genitori, padre dispotico e madre “svanita”, sanno un po’ di stereotipo, però man mano che la vicenda procede riconosceremo la loro importanza nel cammino di Douglas. Una rivoluzione culturale e sociale, valvola di sfogo per tanti ragazzi che negli anni ’60 rivendicheranno un ideale di vita in antitesi con la sterilità creativa dei padri: Douglas vuole sfondare nello spettacolo, imita i suoi miti musicali e idolatra Orson Welles, vero anticonformista anche per gli anni a venire, esplorando nuovi “mondi” che lo porteranno a superare i propri stretti confini. Il suo cammino lo confronterà con se stesso, sullo sfondo il rock è alla base di tutto, il vero spirito per affrontare quegli anni e, come Douglas, lo sa chi ha vissuto in pieno quell’epoca d’oro, che come l’oro fu preziosa ma vana per il futuro: dopo di essa arriveranno eventi tragici (la morte dei Kennedy e le varie guerre), e mai delle vere altre “rivoluzioni”. Chase riesce nell’intento di personalizzare una trama ordinaria, utilizzando una regia che si può ritrovare nel nuovo cinema adolescenziale americano indipendente alla Noi siamo infinito. Doveroso tenere il volume a palla per la magnifica ed evergreen colonna sonora d’epoca.
Not Fade Away [Id., USA 2012] REGIA David Chase.
CAST John Magaro, James Gandolfini, Will Brill, Brad Garrett, Christopher McDonald, Jack Huston, Bella Heathcote.
SCENEGGIATURA David Chase. FOTOGRAFIA Eigil Bryld. MUSICHE Steven Van Zandt.
Drammatico, durata 108 minuti.