INEDITO – FRANCIA 2011
1988: la Francia Unita
In principio è stato L’odio: capolavoro. Poi l’inizio dell’inesorabile discesa verso le possibilità mancate, tra l’ancora salvabile I fiumi di porpora, giù verso Gothika fino a Babilon A.D.. Quindi l’arresto. Mathieu Kassovitz decide di riprovarci: è il 2011 e appare sugli schermi L’ordre et la morale.
Sarà il completo ritorno alla madrepatria in quanto a produzione, sarà l’essersi ispirato a fatti realmente accaduti, sarà che quando c’è il talento prima o poi questo vuole riscuotere tutto ciò che gli è dovuto. Allora prende corpo una storia importante, che tratta di relazioni umane nel loro senso più profondo, quelle che costruiscono la fiducia tra individui lontani ma desiderosi di venirsi incontro. Si narra del tentativo di mediazione tra Philippe Legorjus, capitano della unità speciale GIGN (Groupe d’Intervention de la Gendarmerie Nationale, le teste di cuoio francesi) e Alphonse Dianou, capo del gruppo di kanaki rapitori di una trentina di poliziotti, ostaggi di questi ribelli abitanti della Nuova Caledonia. Il loro desiderio è rivendicare la propria indipendenza dal governo francese: un tempo il territorio era una colonia penale, dal 1985 si chiede che diventi uno stato autonomo. La tensione cresce fino al 1988 quando l’azione violenta di un governo distratto dalle elezioni politiche in patria fa precipitare i risultati raggiunti fino ad allora. Kassovitz ragiona sulla crescita parallela di due punti di vista separati, uno che osserva un disaccordo crescente tra le alte sfere del potere e quello che punta alla costruzione di un futuro di stima e solidarietà tra un impero secolare e una comunità finalmente libera. Nessun dio a mettere i bastoni tra le ruote, solamente la mente di persone responsabili delle proprie scelte, siano queste un tentativo di dialogo o la decisione di far morire un uomo per ristabilire l’ordine e la morale. Una verità, quest’ultima, sbattuta in faccia allo spettatore senza mezzi termini, forte della certezza delle sue conseguenze. L’unica cosa rimasta da fare è continuare a seguire la storia, coscienti che il peso della nuda realtà è sempre più opprimente: tutti a parole rifuggono l’omicidio, ma i fatti non sono composti da parole. Philippe se ne rende conto troppo tardi, invischiato nel sistema è costretto ad agire e mettere da parte la sua di morale per accontentare i capricci del potere. Se prima le inquadrature di spalle ci aiutano a seguire i suoi spostamenti, le sue azioni, affiancandolo nella sua lotta consapevole, queste diventano poi una sorta di pesante mano che schiaccia corpo e coscienza, lasciando l’uomo nella confusione dell’ignoranza. Non si parla di speranza, al bando qualsiasi sentimentalismo superfluo e stucchevole: si agisce, si rispetta, ci si lascia prendere dal panico e si distrugge il presente. Un referendum per l’indipendenza della Nuova Caledonia si terrà entro il 2014: perché il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
L’ordre et la morale [id., Francia 2011] REGIA Mathieu Kassovitz.
CAST Mathieu Kassovitz, Iabe Lapacas, Malik Zidi, Alexandre Steiger, Daniel Martin, Steeve Une.
SCENEGGIATURA Mathieu Kassovitz, Benoît Jaubert, Pierre Geller. FOTOGRAFIA Marc Koninckx. MUSICHE Klaus Badelt.
Drammatico, durata 136 minuti.