INEDITO – USA 2012
Il cinema delle seconde chance
Dopo About a boy, col quale ci aveva già precedentemente deliziati con la singolare ricerca di una figura paterna intrapresa da un timido e goffo adolescente inglese, Paul Weitz torna a parlarci dell’importanza del rapporto tra padri e figli. E lo fa scegliendo di narrare la storia di Jonathan e Nick Flynn, due individui dotati di un’eccezionale sensibilità emotiva ed artistica che, a loro insaputa, stanno per essere schiacciati da un inumano e meschino meccanismo: quello che contraddistingue l’altra faccia della medaglia della multi stratificata quotidianità socio-economica, propria non soltanto della cosiddetta land of opportunities statunitense ma anche delle altre porzioni di globo, paesi emergenti inclusi.
Dopo una lunga assenza, il padre di Nick irrompe prepotentemente nella sua vita quando si presenta in cerca d’ospitalità al centro di assistenza per i senzatetto dove il ragazzo lavora. Manco a dirlo, quel casuale riavvicinamento scuote i già precari pilastri delle certezze di entrambi: ma una volta toccato il fondo, digeriti gli antichi traumi e i dissapori fortunatamente risaliranno la china coronando pure il sogno condiviso di pubblicare un bestseller (anche se inaspettatamente scritto a quattro mani). Secondo la tradizione, l’aforisma “dietro ogni problema c’è un’opportunità” sarebbe stato coniato nientemeno che da Galilei. Ma in questo caso ciò che conta non è la paternità della massima, bensì il suo straordinario coincidere con le vicende e i sentimenti raccontati dal film, tanto da poter essere tranquillamente presa in prestito e utilizzata come sottotitolo. Being Flynn è infatti uno struggente e realistico spaccato della realtà urbana di quell’America fatta dei milioni di persone che pur vivendo all’ombra dei sfavillanti e altissimi grattacieli cari all’immaginario collettivo, lontani dal condurre un’esistenza nel lusso sfrenato dei miliardari o della fama e nell’agiatezza dei self made men, perdurano nella ricerca disperata del loro posto al sole fronteggiando scarsa visibilità, privazioni e l’esclusione dalla collettività. Nonostante vanti un De Niro finalmente ritornato in gran forma e i graffianti cammei della Moore e di Wes Studi (conosciuto dal pubblico grazie a L’ultimo dei Mohicani e Geronimo), questa coraggiosa pellicola purtroppo contribuisce a rimpolpare le già nutrita fila della cinematografia inedita: possiamo però in parte rimediare tuffandoci nella lettura del romanzo autobiografico di Nick Flynn che oltre a ispirare la pellicola ha fortunatamente avuto maggior successo e distribuzione nel mondo.
Being Flynn [id., Usa 2012] REGIA Paul Weizt.
CAST Robert De Niro, Paul Dano, Julianne Moore, Olivia Thirlby, Lili Taylor.
SCENEGGIATURA Paul Weizt (dal romanzo Another Bullshit Night in Suck City di Nick Flynn). FOTOGRAFIA Declan Quinn. MUSICHE Damon Gough.
Drammatico, durata 102 minuti.