Biografilm Festival, 9a edizione, dal 7 al 17 giugno, Bologna
Il corpo esteso
Jason Becker, chi era costui? Virtuoso, dalla tecnica sopraffina e in grado di eseguire scale e riff a velocità vertiginosa, Becker è, insieme a Yngwie Malmsteen, il prototipo del chitarrista neoclassico.
Giovanissimo componente dei Cacophony, assieme a quel Marty Friedman che in seguito si unirà ai Megadeth, Becker, nel corso degli anni ’80, si fa presto notare per le sue capacità, tanto da venir reclutato da David Lee Roth per prendere il posto di Steve Vai. Peccato che nel 1990, mentre si prepara per il tour con la nuova band, comincia a sentire dei disturbi agli arti: è la sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che presto lo renderà totalmente paralitico. Su questa storia è stato realizzato Jason Becker Not Dead Yet, un documentario biografico che mostra il percorso artistico del protagonista. Percorso che continuerà imperterrito anche dopo la diagnosi della malattia, grazie a un programma informatico (e all’aiuto del padre anch’egli musicista) che permetterà di comporre musica muovendo semplicemente il mento. Scanditi da interviste a parenti, amici e colleghi, i numerosi filmati amatoriali che compongono l’ossatura del film, mostrano Becker come una presenza spettrale, relegata ad un passato che non c’è più. In effetti, non fosse per il titolo e per una breve apparizione iniziale, lo spettatore profano potrebbe credere per buona parte della proiezione che Jason Becker sia effettivamente morto. Non tanto perché qualcuno lo ha creduto veramente (come dimostrano le interviste), ma per uno stile omaggiante che rende il protagonista, oggetto del discorso. Un tono pervasivo per tre quarti del film, curiosamente analogo al Searching for Sugar Man dell’altrettanto spettrale Sixto Rodriguez: anche qui, a venti minuti dalla proiezione, avviene la metaforica (e finta) agnizione finale in cui il protagonista appare in tutta la sua vitalità.
Un omaggio alla vita, insomma, ma non solo: si tratta anche della possibilità di continuare a creare senza l’ausilio della manualità. Per un virtuoso come Becker, la chitarra è estensione del proprio corpo. Quando è il corpo a mancare, i mezzi diventano ancor più imprescindibili, ma la mente rimane artefice di tutto. McLuhan ne sarebbe fiero.
Jason Becker Not Dead Yet [id., Usa 2012] REGIA Jesse Vile.
CAST Jason Becker, Ehren Becker, Gary Becker, Pat Becker, Marty Friedman, Steve Hunter, Joe Satriani.
FOTOGRAFIA Carl Burke. MUSICHE Jason Becker, Michael Lee Firkins.
Documentario, durata 87 minuti.