Biografilm Festival, 9a edizione, dal 7 al 17 giugno, Bologna
Non fidarti di quel che ti dicono
“Quando l’uomo perde il privilegio del pensiero l’ultima ombra della libertà lascerà l’orizzonte” scriveva Thomas Paine alla fine del Settecento. Al Biografilm di Bologna Shadows of Liberty riepiloga la trasformazione del sistema d’informazione americano che vede nel connubio tra multinazionali e politica l’origine del declino del quarto potere.
Reagan, Clinton, Bush: una sfilza di riforme che in nome dell’assenza di regole per rendere più libero e competitivo il mercato hanno consegnato la stampa in pasto al più sfrenato capitalismo. Il risultato lo paga il giornalismo d’inchiesta: vietato rivelare notizie che intaccano l’immagine delle poche ma ricche multinazionali capaci di trasformare i giornalisti in pennivendoli. Il regista Jean-Philippe Tremblay alterna alle trasformazioni del mercato editoriale globalizzato le testimonianze di tre reporter. Quella di Roberta Baskin, che ha scoperto per la Abc lo sfruttamento minorile della Nike in Vietnam rivelando il vero amaro significato dello slogan Just do it: “O vedi come ti finisce” afferma con sdegno la giornalista. Ma quando l’Abc ha comprato i diritti televisivi delle Olimpiadi invernali del 1998 accordandosi con la Nike il contratto della Baskin alla Abc si è interrotto. Quella di Kristina Borjesson che ha indagato sull’esplosione del volo TWA 800 nel luglio 1996 dimostrando che la marina militare era implicata nel disastro. O la tragica morte di Gary Webb la cui inchiesta “Dark Allience” svela il legame tra il traffico di crack degli anni ’80 e il finanziamento dei Contras del Nicaragua, sostenuti dal governo americano e dalla Cia. Nel mostrare l’influenza del profitto nella diffusione delle notizie – più entertainment e nessuna informazione per il bene di tutti – il regista, sostenuto da una musica che incalza la suspense, costruisce la narrazione a colpi di montaggio e trasforma il documentario in spy-story, alternando alle interviste immagini animate in grado di spezzare il ritmo e mantenendo viva l’attenzione. Alla celebrazione dell’”America Dream”, incarnato dal fondatore Thomas Paine, si contrappongono panorami di grattacieli, simbolo delle multinazionali e del loro potere che mette sotto silenzio il dissenso. L’ultima ombra della Libertà per il regista è il web. E anche se la lavorazione del suo film, durata ben cinque anni, si ferma al monopolio televisivo di Bush durante la guerra in Iraq e non tocca il caso Wikileaks, Shadows of Liberty risulta estremamente attuale. La regolamentazione del web oggi è come la Costituzione degli Stati Uniti d’America del 1787: da essa dipende il futuro della civiltà.
Shadows of Liberty [Id., Gran Bretagna 2012] REGIA Jean-Philippe Tremblay.
SCENEGGIATURA Jean-Philippe Tremblay, Dan Cantagallo. FOTOGRAFIA Arthur Jafa. MONTAGGIO Gregers Sall. MUSICHE Tandis Jenhudson.
Documentario, durata 93 minuti.