Apparenze ingannevoli
A Lahore, in Pakistan, studenti fondamentalisti sono in piena rivolta, capitanati dal professore Changez Khan (Riz Ahmed). La situazione degenera quando un suo collega americano viene rapito e i sospetti portano proprio a lui. Sarà un’intervista tra Khan e il giornalista Bobby Lincoln (Liev Schreiber) a far emergere la storia dei relativi passati, il primo trasferendosi in America, il secondo in Afghanistan. Entrambi, però, dovranno fare i conti con l’11 settembre 2001.
Tratto dal romanzo di Mohsin Hamid, Il fondamentalista riluttante di Mira Nair racconta un episodio della Storia mondiale che ancora turba e inquieta, e che allora non lasciò le persone indifferenti di fronte alla tragedia delle Twin Towers. Destino volle che, pochi giorni prima dell’attentato, Mira Nair si trovasse proprio a Venezia a ritirare il Leone d’Oro per Moonson Wedding, dove all’ultima Mostra del Cinema s’è ritrovata per raccontarlo (dopo la parentesi di 11 settembre 2001) con un film nel quale si percepisce fortemente la sua esperienza personale, quella di un’indiana-orientale che si trasferisce nell’Occidente per antonomasia, gli Stati Uniti. La regista, forse proprio per questo, non prende una posizione netta e lascia allo spettatore le proprie idee politiche e, soprattutto, culturali. I personaggi del film si ritrovano a dover lottare tra mantenere la fedeltà al proprio Paese d’origine e aprire la strada a nuovi orizzonti. Ma il più delle volte sono i fatti a decidere per loro, o le persone giudicandoli solo dalle apparenze. Apparenze ed episodi che Mira Nair gestisce con un montaggio alternato, una riuscita colonna sonora di Michael Andrews e scelte stilistiche e narrative che non ricadono semplicemente nel thriller politico, ma anche su un messaggio di speranza per chiunque creda in un futuro diverso e nei sentimenti delle persone, siano esse pakistane, indiane o americane. Perché, in fondo, un “sogno americano” deve essere concesso a tutti. Il fondamentalista riluttante del titolo ha provato e ha lottato, ma ha dovuto fare i conti con qualcosa di più grande di lui, qualcosa che non gli ha permesso di arrivare fino in fondo. E la regista ha voluto sottolineare questa differenza culturale, parlando in egual modo a tutti. Perché, in fondo, di questo si è trattato, di un dialogo fra Est e Ovest.
Il fondamentalista riluttante [The Reluctant Fundamentalist., USA/India/Pakistan 2012] REGIA Mira Nair.
CAST Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefer Sutherland.
SCENEGGIATURA Ami Boghani, Mohsin Hamid, William Wheeler. FOTOGRAFIA Declan Quinn. MUSICHE Michael Andrews.
Thriller, durata 128 minuti.