INEDITO – CANADA 2012
Il tempo perduto
War Witch segna un notevole cambio di marcia nella produzione del regista e sceneggiatore canadese Kim Nguyen (i corti Soleil glacé e Le gant, la partecipazione alla mini-serie televisiva La chambre n. 13, i tre lungometraggi Le marais, Truffe e La cité) portando il suo nome all’attenzione del pubblico internazionale attraverso la distribuzione estera e la partecipazione a svariati festival – tra cui Berlino e Tribeca 2012 – ottenendo ventinove premi e otto nomine tra cui quella all’Oscar 2013 come Miglior film straniero.
Ispirato a fatti veri e frutto di una lavorazione durata quasi un decennio, il film affronta il dramma dei bambini soldato nell’Africa sud-sahariana. Komona ha quindici anni, è in attesa di un figlio frutto di una violenza per mano del comandante delle milizie ribelli. In attesa di trovare la forza di amare il bambino, ripercorre i suoi tre anni di dolore e sofferenza da quando, strappata brutalmente alla famiglia dai soldati e obbligata a un duro addestramento, è arruolata e costretta a combattere. Unica superstite del suo gruppo dopo un’imboscata, viene pensata una strega capace di prevedere gli avversari e per questo ottiene la protezione dal capo dei ribelli. Ma è nell’incontro con il giovane stregone che la vita pare prendere una nuova direzione. Sposatisi da disertori, i due saranno rintracciati e separati e Komona costretta nuovamente alla guerra e a giacere con il comandante. Se Herzog faceva del distacco formale tipico del documentario la chiave per affrontare l’analoga tematica ne La ballata del piccolo soldato, è in maniera cruda e senza pietismi che Nguyen mette in scena il dramma collettivo di un popolo, con uno stile di evidente influenza neorealista: riprese dal vero, attori non professionisti (tra cui la giovane Rachel Mwanza premiata, oltre ai suddetti Berlino e Tribeca, anche a Vancouver, Jutra e Canadian Screen Awards 2013) e piccole divagazioni sulla vita quotidiana locale, tra cui la poetica parentesi di richiamo desichiano della ricerca del gallo bianco, unica condizione perché i due ragazzini possano sposarsi. E tipicamente neorealista è l’indignazione del regista per la realtà dei fatti, che arriva allo spettatore evitando il torpore di una visione distratta. Ma la nota di speranza è tutta dell’autore. Quel bambino nascituro, pur segno indelebile di una tragica esperienza, è una vita nuova da custodire e tutelare, su cui riversare speranza e desideri perché il tempo perduto di Komona possa essere vissuto dalla sua creatura, vittima innocente di una crudele realtà che chiede con voce potente e disperata di essere affrontata.
War Witch [Rebelle, Canada 2012] REGIA Kim Nguyen.
CAST Rachel Mwanza, Alain Lino Mic Eli Bastien, Serge Kanyinda, Mizinga Mwinga.
SCENEGGIATURA Kim Nguyen. FOTOGRAFIA Nicolas Bolduc.
Drammatico, durata 90 minuti.