A PROPOSITO DI BARRY LEVINSON…
Il lato oscuro della vendetta
Quella di Sleepers è una storia cupa e viscerale e come tale viene rappresentata. L’infanzia di alcuni bambini che viene violata è un soggetto molto ricorrente e (troppo) spesso autobiografico nella storia del cinema e della letteratura. Il film è infatti la trasposizione sul grande schermo dell’omonimo romanzo di Lorenzo Carcaterra, di cui si è discusso molto a proposito del sua reale o presunto autobiografismo; ma in questo contesto questo non conta.
Molto più interessante è piuttosto la scelta del regista di mostrarci tutto il mondo diegetico in penombra, che siano gli angusti locali del riformatorio o le luci soffuse di una tavola calda. Questa scelta fotografica che predilige piani americani e figure intere, unita alla scarsa illuminazione, appare molto convincente e rende ben riconoscibile tutta la pellicola. Altro tratto distintivo è la recitazione che, pur avendo interpreti di primo livello al suo servizio, non fa di fatto volutamente emergere nessuno di loro da quel magma che scorre sotto gli occhi del pubblico. Così, ciò che si ottiene è un effetto in negativo della storia raccontata, da riportare in positivo attraverso la luce delle individuali esperienze quotidiane. Il fatto che Levinson opti per una tale conformazione stilistica rende poi il film ancora più riconoscibile per la sua lontananza dai toni scelti da altri titoli riguardanti soggetti assimilabili. Il pensiero più audace salta subito a La Mala Educaciòn (2004), in cui Almodovar dipinge una storia di soprusi e di vendetta a forti tinte (anche) cromatiche. Certo in parte le scelte in quel caso erano dettate da marche stilistiche costanti dell’autore, ma ciò non toglie che a partire da uno stesso spunto narrativo si prediligano due scelte tra loro antitetiche. Tanto più accesi e luminosi sono infatti i colori di Almodovar, tanto più scuro e indefinito appare l’universo di Gassman e compagni. Quello che a distanza di anni e di stili non è cambiato è la forza con cui il messaggio arriva oltre lo schermo. La vendetta che cresce sotterranea e, appunto, magmatica riemerge a causa di eventi che danno finalmente opportunità di sfogo, come frutto di quell’ambiente caldo, metropolitano e malavitoso a cui i giovani protagonisti pensavano di poter sfuggire. Per rendere questo lento e lungo processo di “maturazione in negativo” difficilmente si poteva pensare a scelte visive più efficaci di quelle di Sleepers.
Sleepers [Id., USA 1996] REGIA Barry Levinson.
CAST Jason Patric, Brad Pitt, Robert De Niro, Kevin Bacon, Vittorio Gassman, Dustin Hoffman.
SCENEGGIATURA Barry Levinson. FOTOGRAFIA Michael Ballhaus. MUSICHE John Williams.
Drammatico, durata 145 minuti.