Millennium Web-doc Meetings, 1-2 giugno 2013, Bruxelles
Nuovi orizzonti
Bruxelles, dal 31 maggio al 9 giugno 2013, ospita il Millennium international documentary film festival, ed in particolare ha riservato due giorni alla discussione e presentazione di web documentari nello spazio dedicato al web-doc meeting .
La scena del web documentario, o del documentario su internet, è dominata soprattutto da produzioni francesi e canadesi, grazie alla piattaforme di Arté e del NFB (istituto cinematografico canadese), ma anche in Spagna ed in Germania qualcosa inizia a muoversi. Si tratta di un oggetto multimediale fruibile online, ha spiegato David Dufresne (autore di Prison Valley), dove ai ruoli tradizionali del cinema si aggiunge quello del web designer, co-creatore del prodotto. Grazie alla grafica, sul web è possibile creare un luogo dove lo spettatore ha un ruolo attivo, un’interattività che varia in base alle scelte autoriali e implica non soltanto la possibilità di scegliere cosa vedere, ma anche di diventare effettivi realizzatori aggiungendo contenuti propri al documentario seguito. A Bruxelles sono stati portati alcuni webdoc già conosciuti (presentati già all’IDFA 2012) ed altri in fieri, come Fort Mc Money, un progetto sempre di Dufresne. Ad intervenire nella discussione anche Alexandre Brachet, già produttore di Gaza Sderot e Alma, il quale si è detto contrario alla prospettiva di una diffusione di massa a scapito della perdita di una libertà artistica e politica. Molti dei progetti infatti vogliono parlare di disagi sociali e conflitti politici: cinque quelli presentati nella speranza di trovare dei fondi per essere realizzati, tra questi uno rivolto alla situazione politica post-rivoluzione in Tunisia, ed un altro dedicato ad un villaggio africano, dove il progetto intende anche mettere a disposizione un applicazione web (oltre al webdoc e ad un videogioco) per aiutare dei rifugiati. Si è parlato ancora di due questioni fondamentali. Innanzitutto il problema del reperimento di finanziamenti. A rispondere è stato Adrien Aumont, fondatore del sito francese kisskissbankbank.com , dove grazie al “crowdfunding” gli autori possono proporre i loro progetti (non solo audiovisivi) in cerca di investimenti o semplicemente di un prestito. È questo uno dei nuovi orizzonti della cosiddetta “finanza partecipativa”, che sembra funzionare davvero come già dimostrato dalla piattaforma americana kickstarter. Sul web inoltre è possibile trovare anche dei software concepiti direttamente per lo sviluppo di documentari interattivi. Benjamin Hoguet ha presentato a Bruxelles Djehouti, software che grazie all’uso del linguaggio HTML5 (la nuova versione di HTML che implementa alcuni tags per l’aggiunta di contenuti audiovisivi, ma non solo) permette la creazione di webdoc. In rete se ne trovano anche altri, come zeega.com, klynt.net , 3wdoc.com e storyplanet.com. Dal precendente meeting dell’IDFA 2012 sul tema, assistiamo già ad un’evoluzione di questo nuovo “genere” documentario: si apre una frontiera di sviluppi artistici piuttosto interessanti e che hanno ancora molto da raccontarci.