Drugstore vs. Supercinema
Cinema e televisione sono sempre stati in un rapporto concorrenziale: alla nascita della seconda, il grande schermo vide perdere gran parte degli spettatori. Viceversa, con l’uscita delle superproduzioni schiacciatutto, la televisione fu costretta a rinnovarsi.
Finché entrambi non capirono che, forse, era il caso di collaborare. Ma questa collaborazione non è mai entrata nel versante della fruttuosità. Questo rapporto continuamente enigmatico riguarda prettamente il caso italiano, il quale raramente ha saputo ricavarne i migliori risultati. Come conseguenza abbiamo avuto scarse pubblicizzazioni di film, pellicole cult mandate in onda a orari disumani, prime time sorretti da pellicole meno “esigenti”, prime visioni tardive, e così via. A confutazione di tutto ciò, oggi vengono presi in esami due format totalmente scadenti: Drugstore e Supercinema. Iniziamo dal primo: Drugstore è in onda settimanalmente su RaiMovie (l’appuntamento è il mercoledì in seconda serata) dal 2012. Di circa trenta minuti a puntata, rappresenta un focus sulla cinematografia italiana contemporanea, con qualche saltuaria inclusione nel mondo dei nuovi media. Al timone del format un’ex miss caduta nel dimenticatoio, Miriam Leone, con l’aiuto dei co-autori e co-conduttori Gianni Ippoliti e Joe Violanti. Riguardo la valletta (perché in questo sembra rientrare il suo ruolo), una sola domanda sorge spontanea nell’osservarla in quella tutina tristemente tarantiniana, chiaramente priva di qualsiasi forma dialettica e di una lontana conoscenza settoriale: ma che diavolo ci fa qui? Memore un’imbarazzantissima intervista al grande Marco Giallini, visibilmente in difficoltà di fronte a cotanta incapacità. Interviste da copione, prive di qualsiasi verve televisiva, figura totalmente immobilizzata (sarà la tutina…). Passiamo ora a Supercinema, appuntamento settimanale di Canale 5 in seconda serata, una sorta di rotocalco cinematografico, condotto da Antonello Sarno. Il noto giornalista di casa Berlusconi informa i telespettatori riguardo i film in uscita e le news, e fin qui tutto bene. Peccato che lo concretizzi con lo stesso tono utilizzato dalla rubrica Spetteguless di Striscia la Notizia. Zero professionalità e poche le informazioni trasmesse davvero significative. Insomma, prendendo come esempio due programmi televisivi inerenti il grande schermo, appare chiara una contraddizione di fondo: da un lato, troviamo i format anagraficamente più giovani (come i due sopra nominati), che peccano per estrema superficialità e inefficienza nel trattare veri argomenti cinematografici (e non il mero gossip da red carpet). Dall’altro, i grandi pilastri come il Cinematografo di Marzullo, dalla capacità e affabulazione decisamente maggiori, ma con una dialettica tipica del Canova d’altri tempi e totalmente astrusa alle generazioni più recenti. È troppo auspicare ad un via di mezzo? L’unica alternativa, seppur anch’essa datata, resta il valido Fuori orario di Enrico Ghezzi. Ma per quanto riguarda i “nati ieri”, c’è ancora molto da lavorare.
Drugstore [Rai Movie, 2012 – in corso]
PRODUTTORE Rai. PRESENTATORI Miriam Leone, Gianni Ippoliti.
Magazine cinematografico, durata 30 minuti (puntata).
Supercinema [Canale 5, 2012 – in corso]
PRODUTTORE Mediaset. PRESENTATORE Antonello Sarno.
Magazine cinematografico, durata 30 minuti (puntata).