INEDITO – GRAN BRETAGNA 2012
La vita giorno per giorno
Il cinema versatile e prolifico di Michael Winterbottom, diviso da sempre tra progetti di ampio respiro geo-politico e piccole storie intimiste a sfondo sociale, vede il suo Everyday collocarsi decisamente su questo secondo fronte, non soltanto per la vicenda che va a raccontare ma anche e soprattutto per la sua curiosa pianificazione produttiva.
Costruito intorno alle visite in carcere di una famiglia (moglie e quattro figli) a un uomo condannato per spaccio, il film è effettivamente stato girato con cadenza settimanale durante il quinquennio 2007-2011, nel tentativo di far aderire appieno la finzione drammaturgica agli innaturali meccanismi della burocrazia carceraria. Ne deriva una pellicola narrativamente esilissima e tutta giocata sullo sforzo di catturare dagli interpreti (per due terzi, bambini non professionisti) la verità della ridondante e lenta immedesimazione nella realtà. Non siamo di fronte a un vero e proprio “prison drama”, ma a qualcosa di molto meno serrato e programmatico: il punto di vista tende a oscillare da un personaggio all’altro -privilegiando la figura della moglie, ben interpretata da Shirley Henderson- e la regia si accontenta di ritrarre le microdinamiche della cellula familiare costretta alla scissione, secondo un doloroso compromesso con tutti quegli aspetti dell’esistenza che la vita ordinaria vedrebbe condivisi. Struggente è lo sguardo di Winterbottom sulle incertezze e le solitudini dei bambini, scissi tra la forza di volontà della madre e il rischio di imitare il cattivo esempio del padre punito; disincantato per contro il modo in cui viene restituita la frustrazione coniugale per l’intimità negata dalla distanza, con uno spiraglio narrativo che lascia intendere anche l’abbozzo, subito congelato e respinto, di un tradimento innocente. La macchina da presa, quasi sempre a spalla, segue i personaggi con fedeltà e con rispetto, intervallando i loro incontri con elegiaci intermezzi paesistici accompagnati, in funzione enfatica, dalle note di Michael Nyman. Realtà e tensione poetica si mescolano dunque in questo film minore, irriconducibile ad alcun genere, che soffre probabilmente di una consapevole tendenza alla ripetizione, e nella coazione a ripetersi della realtà vorrebbe individuare lo snodo di sentimenti, sguardi, solitudini. Il ritorno del padre a casa sembra conciliarsi con la possibilità di riscattare l’unione familiare e con essa tutto il tempo vissuto a denti stretti, nel tentativo disperato di sopravvivere all’indicibile fatica della vita giorno per giorno.
Everyday [Id., Gran Bretagna 2012] REGIA Michael Winterbottom.
CAST John Simm, Shirley Henderson.
SCENEGGIATURA Laurence Coriat, Michael Winterbottom. FOTOGRAFIA Sean Bobbit, James Clarke, Annemarie Lean-Vercoe, Simon Tindall, Marcel Zyskind. MUSICHE Michael Nyman.
Drammatico, durata 106 minuti