SPECIALE FRANCIS SCOTT FITZGERALD
Un passato che dovrebbe tornare
Il grande Gatsby è uno dei romanzi più conosciuti ed amati del ‘900. Il suo autore, Francis Scott Fitzgerald (vero e proprio esperto della materia narrata), forse non si sarebbe aspettato che il Cinema si interessasse alla sua opera così intensamente: nel 1974 Jack Clayton realizzò quella che fino ad oggi è la trasposizione più conosciuta del romanzo.
Apatia borghese e sperpero di soldi e sentimenti sono alla base del romanzo, e il film riuscì, rimanendo quasi fedele in toto alle pagine di Fitzgerald, a rappresentarle sullo schermo secondo uno stile ben preciso. Interpretato da ottimi attori, su tutti Robert Redford/Gatsby, Mia Farrow/Daisy e Karen Black/Myrtle, la pellicola di Clayton si eleva grazie allo script di Francis Ford Coppola, al tempo sinonimo di qualità e di sicuro successo. Raro film che descrive con puntigliosa minuziosità una delle epoche d’oro americane, prima del tracollo e della crisi del ’29, in cui la spensieratezza e lo sfarzo lasciarono il posto ad anni meno fiduciosi e felici. Non si può negare che Il grande Gatsby fosse in linea con i tempi, anni in cui la potenza creativa di Hollywood splendeva grazie alla corrente New Holywood, madre di capolavori assoluti della Settima Arte. Il personaggio di Gatsby riproduceva con la sua inerzia e la sua vicenda triste e malata il modello per il cinema del tempo, che stava cercando di curare le ferite di un passato prossimo funesto (vedi Vietnam e scandali politici) e maturava un pensiero condiviso di denuncia sociale che in seguito il cinema americano faticò a raggiungere. Clayton usa una regia invisibile costruita con una tecnica abilmente sontuosa, dai costumi alla messa in scena classica, e confeziona un dramma che forse oggi risulta un po’ datato ma che restituisce le sensazioni che si provano durante la lettura delle pagine di Fitzgerald. Un ragionamento sui veri valori della vita, espressi soprattutto nel finale dalla voce over di Nick, sulla potenza dei soldi e sulle conseguenze della vita, che rendono ancora oggi importante il romanzo di Fitzgerald e il suo messaggio. All’epoca la critica elevò solo la performance degli attori denigrando la stucchevolezza della messa in scena, ma visto oggi il film è una chiara testimonianza di cosa voleva dire fare cinema negli anni ’70 e di come, invece, il cinema americano abbia perso la voglia di raccontarsi. In questi giorni esce la nuova trasposizione targata Baz Luhrmann che di sicuro renderà Gatsby più pop e più “contemporaneo”, ma difficilmente riuscirà a restituire i personaggi più “veri di quanto potesse immaginare Fitzgerald”, come fece questa pellicola; attendiamo di essere screditati.
Il grande Gatsby [The Great Gatsby, USA 1974] REGIA Jack Clayton.
CAST Robert Redford, Mia Farrow, Scott Wilson, Sam Waterson, Bruce Dern, Karen Black.
SCENEGGIATURA Francis Ford Coppola. FOTOGRAFIA Douglas Slocombe. MUSICHE Nelson Riddle.
Drammatico, durata 145 minuti.