INEDITO – FINLANDIA/ESTONIA 2012
Il bene e il male di genere
Una ragazza in fuga dalla mafia dell’Est europeo trova rifugio presso una cascina isolata, abitata solo da una vecchia signora. Quello che si prefigura come uno scontro generazionale diventa nel giro di poco tempo un silenzioso riconoscimento tra le due, che sposterà lo scontro a livello di genere.
Grazie a flashback incrociati si conoscono le storie delle due donne che, sebbene in epoche diverse, sono strettamente accomunate dalla presenza costante del male nelle loro vite, incarnato nelle figure maschili. Gli uomini, persino quando sembrano complici, si rivelano nemici, bugiardi e ingannatori. A questa lotta costante riescono a sopravvivere, labili, solo i legami familiari. In una realtà come quella dell’ex URSS e della moderna Europa dell’Est, la vita delle donne è spesso stata macchiata da violenze e soprusi, così la ragazza vede nello sconfinamento in Estonia la propria salvezza, anche se i ricordi saranno difficilmente sopportabili: la dimostrazione di questo sta nelle immagini della finale catarsi dell’anziana signora. Il tema centrale di Purge troppo spesso è diventato un mero pretesto narrativo e una sorta di giustificazione per mettere in scena efferatezze tra le più cruente. È molto difficile trovare un film che realmente sappia analizzare la psiche e le sue reazioni a certi traumi. Purge, purtroppo, non rientra nella seconda categoria: troppo spesso si perde in dettagli più visivi che psicologici, i flashback penetrano l’uno nell’altro facendo in modo di rendere la linea più discorsiva vuota e reticente. La fotografia è poco curata, con uno stile povero che però sovente appare costruito, così come la sceneggiatura. La sensazione è che questo sia un altro tentativo di raccontare le ferite di un popolo riuscito solo in parte, soprattutto per un’eccessiva dispersione di energie che, se troppo allargate, non riescono a mettere a fuoco nessuno dei propri obiettivi. Di questo il film soffre più di tutto: conserva la potenza e la crudeltà delle sue immagini, ma paga pegno formando un insieme caotico di flash, divisi tra il buio e il fuoco. Questi ultimi sono elementi ricorrenti lungo l’opera, e arrivano all’apice della propria forza nel fumo e nelle fiamme dell’incendio finale. Se chiarezza espressiva si nota agli estremi del film, nel nucleo centrale potenza e confusione hanno la meglio.
Purge [Puhdistus, Finlandia/Estonia 2012] REGIA Antti Jokinen.
CAST Laura Birn, Liisi Tandefelt, Amanda Pilke, Peter Franzén.
SCENEGGIATURA Marko Leino, Antti Jokinen. FOTOGRAFIA Rauno Ronkoinen. MUSICHE Tuomas Kantelinen.
Drammatico, durata 125 minuti.