SPECIALE STEVEN SODERBERGH
Il management della dipendenza
Martin (Channing Tatum) è appena uscito di prigione e non vede l’ora di riabbracciare Emily (Rooney Mara), una ragazza da sempre affetta da stati di depressione acuta. Dopo alcuni tentativi di suicidio, Emily entra in cura dal dottor Jonathan Banks (Jude Law) che le prescrive farmaci con forti effetti collaterali; pochi giorni dopo Emily uccide il marito, in stato di apparente trance.
Gli effetti collaterali secondo Soderbergh sono, in senso strettamente medico, le sintomatologie causate dall’assunzione di antidepressivi e, in senso strettamente umano, le conseguenze di azioni votate esclusivamente all’interesse personale. Già l’aveva detto in Magic Mike, film che racconta morte e resurrezione dei personalismi finanziari americani, ma senza l’atmosfera e gli inganni che invece guidano Effetti collaterali, presentato in concorso alla Berlinale. Soderbergh gioca molto bene con i sentimenti del pubblico, distraendolo costantemente dal motore centrale che regola i rapporti fra le forze in gioco, spostando l’attenzione drammatica su tutti i personaggi: prima Martin, che vuole rifarsi una vita; poi Emily, che deve combattere gli effetti delle pillole; e, infine, il dottor Banks, accusato di aver prescritto un farmaco non idoneo chiamato “Ablixa”. Nel raccontare la deriva di una società dipendente, non importa se da farmaci o da alcolici o dal gioco d’azzardo, Soderbergh mette a nudo i mostri che su questa dipendenza hanno fondato il loro impero, quegli insider trading che manovrano numeri e vite come fossero la stessa cosa, bloccando però l’identificazione nei confronti delle vittime, a loro volta piccoli arrampicatori e furbi manipolatori. In assenza di prove attoriali degne di particolare nota, la regia di Soderbergh emerge fluida, sfocata nel disagio, trasparente nell’orrore e oscura nell’intrigo, lasciandosi però troppo trascinare dagli eventi per realizzare un finale di spessore. Non può convincerci a pieno una giustizia sommaria che distribuisce condanne e assoluzioni in modo troppo sbrigativo, in contrasto con l’idea di partenza, trasformando gli effetti collaterali in effetti laterali (alla storia). Tanti i rimandi cinefili, dall’accoltellamento improvviso che ammicca a Le due sorelle di De Palma fino al più evidente omaggio a Dietro lo specchio di Nicholas Ray, film pioniere nella descrizione dei “side effects” farmacologici.
Effetti collaterali [Side Effects, USA 2013] REGIA Steven Soderbergh.
CAST Jude Law, Channing Tatum, Rooney Mara, Catherine Zeta-Jones, Vinessa Shaw.
SCENEGGIATURA Scott Z. Burns. FOTOGRAFIA Peter Andrews. MUSICHE Thomas Newman.
Drammatico, durata 106 minuti.