15° Far East Film Festival 15, 19 – 27 aprile 2013, Udine
La classe operaia va (sul trapezio) in Paradiso
La Corea del Nord, questa sconosciuta. Qualunque notizia ci arrivi dalla cosiddetta “Repubblica Democratica Popolare” sembra avvolta in un alone mitologico, frutto di una manipolazione o – persino – di uno sberleffo. Dal presunto soldato gigante presente ai funerali del Leader Kim Jong-il (che “dovrebbe” in realtà essere il cestista Ri Myong-hun) all’orribile Ryugyong Hotel, meraviglia dell’architettura che ha deturpato la capitale Pyongyang, fino alle spavalde dichiarazioni di guerra agli Stati Uniti dell’attuale Leader Supremo Kim Jong-un: tutto ciò che filtra dalla nazione asiatica è bizzarro, insolito, ai confini della realtà.
E l’Arte, nella Nordcorea, esiste? Pare di sì, anche se si tratta di un’espressione “militare” assoggettata alla propaganda culturale. Anche per questo, assistere al primo film proveniente dalla Nord Corea nella storia del Far East Film Festival ha assunto il sapore dell’evento nell’evento, della scoperta di uno spicchio di mondo mai visto prima. A completare il miracolo, la presenza in sala dell’attrice Han Jong-sim, nei cui occhi il pubblico ha potuto scrutare uno stupore genuino, commosso ed emozionale. Poi si abbassano le luci, inizia la proiezione ed un enorme punto di domanda si insinua: a cosa stiamo per assistere? Comrade Kim Goes Flying narra della giovane minatrice Yong-mi, che sogna di diventare trapezista nel circo nazionale di Pyongyang. Nonostante il fallimento di un’audizione la ragazza non si arrende e, forte del supporto della sua eroina Ri, dedica metà giornata al lavoro in fabbrica e l’altra metà al durissimo allenamento per coronare il suo sogno. Sempre col sorriso stampato in faccia. Siamo di fronte ad un’esperienza visiva eccezionale, uno sguardo dall’interno della Corea del Nord che di norma non c’è concesso. E tanto ci deve bastare, perché per il resto la narrazione di certo non riflette le esperienze quotidiane dei suoi cittadini. Anzi, siamo molto più vicini al fantasy che al realismo, come dimostrano gli inserti animati che di tanto in tanto ridanno ritmo al montaggio. E come dimostrano, più di tutto, le parole dei due co-registi Nicholas Bonner (inglese) e Anja Daelemans (belga): “Volevamo realizzare una favola, descrivere il potere al femminile, giusto per divertirci un po’ ed evitare la politica. Volevamo creare un mondo che non esiste proprio”. Ma voler fare della fiction è di per sé una colpa? Basta questo per puntare il dito contro un lavoro artistico che così facendo darebbe sostegno ad un regime dittatoriale? Un dubbio destinato a restare insoluto e che tutto sommato ci lascia confusi. Anche perché in fondo, non siamo poi tanto sicuri che le commedie italiane degli ultimi dieci anni siano così estranee a quest’obiettivo di “distrazione di massa”.
Comrade Kim Goes Flying [Kim Dongmu-neun haneuleul nanda, Corea del Nord/Belgio/Gran Bretagna 2012] REGIA Kim Gwang-hun, Nicholas Bonner, Anja Daelemans.
CAST Han Jong-sim, Pak Chung-guk, Ri Yong-ho, Kim Son-nam.
SCENEGGIATURA Sin Myong Sik, Kim Chol. FOTOGRAFIA Jin Sok Hwang. MUSICHE Chol Ham, Frederik Van de Moortel.
Commedia drammatica, durata 81 minuti.