Blasfemo, profano, sacro
Un disco, una musica propagata dalla radio, una congrega di adoratrici di Satana, la possessione di un’intera comunità e in particolare di una ragazza. Rob Zombie con Le streghe di Salem viene a capo con la sua cinefilia dilagante, il rapporto, quello con il genere, raggiunge un equilibrio dove il citazionismo non è una semplice riproposizione di stilemi classici ma la loro rielaborazione e riproposizione in un contesto non nuovo ma ugualmente originale.
I singoli dettagli su cui Zombie si concentra hanno una ripercussione sempre maggiore nel crescendo disturbante dell’intera opera, lo spavento qui è abolito a favore di uno stato d’animo angoscioso frenato solo in parte da una struttura narrativa leggermente schematica ma tranquillamente perdonabile. E’ nell’eccellente lavoro nel sound design che questo stato viene alimentato, vero marchio autoriale assieme alla tipica estetica dello sporco legata qui ad una più tradizionale, che rappresenta una delle basi della sopracitata originalità. Le streghe di Salem è una pellicola che prima di essere rappresentazione di una possessione generata dalle debolezze fisiche e mentali umane (nonché da forze esoteriche) è una riaffermazione del potere immaginifico dell’horror, con la costruzione di sequenze imponenti a livello scenografico e con la rielaborazione di simbolismi cari al genere; sono da interpretare forse in questo senso i richiami diretti (gigantografie) al lavoro di Méliès, in quanto padre del fantastico cinematografico. Zombie realizza la sua opera più stratificata, relazionandosi con il cinema che ama, riadattandolo alle proprie esigenze, i media di massa come tramiti di un male non fisico che s’insinua in noi (evidente il contatto con Videodrome), e rilettura acritica dell’esoterismo, mantenendone inalterata la rappresentazione come fenomeno oscuro e spaventevole, ribaltando però la prospettiva come fossimo dinnanzi alla creazione di un nuovo culto, in una condizione mentale non lontana da quella che poteva esserci all’origine di ogni altra credenza. Le streghe di Salem è un film blasfemo ma non offensivo o provocatorio, la sua è una posizione appunto acritica, non è un inno al satanismo, e proprio per questo motivo è profano e laico nel suo atteggiamento, ma allo stesso tempo nella sua relazione con un divino e il relazionarsi alla sua simbologia non può che essere sacro.
Le streghe di Salem [The Lords of Salem, USA/Regno Unito/Canada 2012] REGIA Rob Zombie.
CAST Sheri Moon Zombie, Dee Wallace, Bruce Dern.
SCENEGGIATURA Rob Zombie. FOTOGRAFIA Brandon Trost. MUSICHE John 5.
Horror, durata 101 minuti