SPECIALE CASA BIANCA IN PERICOLO!
La difesa del potere
Il Presidente degli Stati Uniti s’è trombato una scout durante un tour della Casa Bianca, e la notizia sta per fare il giro dei media undici giorni prima delle elezioni, dove il Presidente corre per il secondo mandato. Urge trovare un diversivo, che duri giusto fino al voto, che distolga l’attenzione della massa dalle zozzerie presidenziali, una balla di proporzioni bibliche. Una guerra, ad esempio.
Si inizia con strani riferimenti a bombardieri dai codici misteriosi con cui far scatenare la fantasia della stampa, e intanto si cerca uno Stato abbastanza “sconosciuto e indifferente” al popolo americano a cui dichiarare guerra. L’Albania, ad esempio. A organizzare il tutto, Conrad Brean (De Niro), alter ego governativo di Mr. Wolf, con l’aiuto dello scaltro produttore cinematografico Stanley Motss (Hoffman) e la sua crew. Perché dopo aver messo in giro delle voci, è il momento di “concretizzare” il tutto con dei filmati dai campi di battaglia ricolmi di effetti speciali, con una qualche patriottica canzone smielata cantata in coro da dubbie star per dubbia beneficienza, e con un attento merchandise legato al supporto delle truppe e all’insulto degli albanesi, perché in qualche modo bisognerà pur pagare tutto ‘sto circo, no?. Infine, si crea l’eroe di guerra, il bravo soldato fatto prigioniero dai crudeli nemici, liberato poi con un’audace azione ordinata dal Presidente, e la rielezione è assicurata… non senza imprevisti e cambi di strategia, ma è assicurata.
Wag the Dog di Barry Levinson (l’italiano Sesso & Potere non c’entra un cactus), oggi, appare un po’ datato nel suo discorso sull’invasione dei media, sul loro potere e sulla loro manipolazione da parte di pochissimi, in grado di creare storie e personaggi, in definitiva, realistici. Più gente crede che una cosa sia vera, più questa diventa reale, e l’uso dei mass media non può far altro che accelerare questo processo: Carpenter lo diceva dai tempi de Il seme della follia. Wag the Dog si basa sullo stesso concetto, solo che qui si parla di politica, non di antiche divinità incazzate. Si entra nella satira, e in questo Wag the Dog è ancora oggi superbo: quasi inquieta, tra una sghignazzata e l’altra, nel suo mostrare un metodo che per quanto pazzesco almeno all’inizio è credibile, e dà da pensare a come questa sia solo una possibile variante delle tattiche di autodifesa mediatica escogitate del potere per proteggere se stesso dalla sua immoralità. Certo, non tutti i nodi vengono al pettine e la storia diventa via via più assurda, ma piccole grandi scene d’antologia sono sparse ovunque, i dialoghi sono di raro acume (di David Mamet e Hilary Henkin) e poi i protagonisti sono Robert De Niro e Dustin Hoffman, e già questo dovrebbe bastare…
Sesso & potere [Wag the Dog, USA 1997] REGIA Barry Levinson.
CAST Robert De Niro, Dustin Hoffman, Anne Heche, Woody Harrelson, Kristen Dunst, William F. Macy.
SCENEGGIATURA David Mamet e Hilary Henkin (dal romanzo American Hero di Karry Beinhart). FOTOGRAFIA Robert Richardson. MUSICHE Mark Knopfler.
Grottesco, durata 97 minuti.