Human Rights Nights, 18-21 aprile 2013, Bologna
Lotta per la sopravvivenza
L’eclettico Chris Weitz, che era riuscito persino a dirigere un episodio decente della saga di Twilight (New Moon), ha realizzato, con grande abilità e mestiere, A Better Life, un film riuscito, realistico, molto ben scritto, lontano da alcuni degli stereotipi hollywoodiani, con due interpreti notevoli.
In particolare, è davvero sensazionale, nella parte di Carlos, Demián Bichir (Che di Soderbergh, Le belve di Stone), anche nominato agli Oscar 2012 come miglior attore protagonista, statuetta poi vinta dall’ottimo Dujardin di The Artist. Ma il giovane José Julián, nel ruolo di suo figlio Luis, non è da meno. Il toccante dialogo/confronto tra i due, nella parte finale, è il vertice emotivo del film e un grande momento mélo, in una narrazione, per il resto, piuttosto sobria. È ovviamente il rapporto tra i due protagonisti il nucleo del film, che però, lungi dal ripiegarsi su se stesso in un intimismo “indie”, parla anche di immigrazione, di povertà, di quel sogno americano di ascesa sociale, che può coincidere anche solo con il possesso di un furgone da giardiniere, come suggerisce Blasco a Carlos. Se però il furgone, appena comprato, viene rubato da un altro poveraccio (come la bicicletta in Ladri di Biciclette), con tanto di attrezzi da lavoro e cellulare, le cose non possono che mettersi male. Seguire le tracce del ladro è un compito arduo, per Carlos e Luis, ma ancora più difficile è ricostruire un rapporto padre-figlio, reso complicato sia dall’età del ragazzo, tutto istinto, ormoni e cattive compagnie, sia dall’assenza della madre, una figura di cui non si riesce nemmeno a parlare. Queste sfide affronta Carlos, con dignità e coraggio, cercando di fare sempre la cosa giusta. Ci riesce, non senza conseguenze molto negative, ma il finale aperto regala una speranza, evitando, nello stesso momento, un happy end scontato. Uno dei meriti del film sta proprio nella sensibilità con cui rifugge dalla banalità del film impegnato hollywoodiano e invece cura i dettagli della messa in scena, dall’alternanza dello spagnolo e dell’inglese nei dialoghi, alla scelta di rappresentare una Los Angeles spoetizzata, quella delle gang e della gente che si sposta in autobus, non potendosi permettere nemmeno un’automobile. Finanche la star dei compositori di colonne sonore, Alexandre Desplat, deve adeguarsi al basso profilo del film, riecheggiando con brani originali la cultura meticcia in cui sono immersi i personaggi.
A Better Life [Id., USA 2011] REGIA Chris Weitz.
CAST Demián Bichir, José Julián, Joaquín Cosio, Dolores Heredia.
SCENEGGIATURA Eric Eason. FOTOGRAFIA Javier Aguirresarobe. MUSICHE Alexandre Desplat.
Drammatico, durata 98 minuti.