SPECIALE ALFRED HITCHCOCK
Reale artificiale
Nodo alla gola è un film di prime volte e di scelte audaci: è il primo film a colori di Hitchcock; è il primo film prodotto dalla sua casa di produzione, la Transatlantic; è il racconto scabroso di un omicidio compiuto nel nome della speculazione filosofica, ispirato alla vicenda reale degli assassini Leopold e Loeb; e forse nessuno aveva mai osato una rappresentazione così esplicita dell’omosessualità in pieno regime di Codice Hays.
Il resto è storia: la composizione in piani sequenza, ciascuno lungo come un intero rullo, i trucchi per giustapporli simulando in molti casi la continuità, la disaffezione del regista per il film, pentito dell’autoimposta sottomissione ad una regola stilistica, da grande sostenitore della segmentazione filmica qual era. Hitchcock non rinuncia certo al montaggio, evocandolo coi movimenti di macchina, a inseguire o a ridosso dei corpi, oppure atti ad indugiare su gesti e dettagli significanti, e soprattutto sul letterale “elephant in the room”, la famosa cassapanca, risoluzione dell’inspiegabile assenza di David alla macabra festa in onore di suo padre. La sensazione di irrealismo pesa più che altro nelle inquadrature affollate, d’obbligo affinché nessun personaggio esca di scena. Il tempo reale dilata l’azione e va di pari passo con la dispersione della suspense: sappiamo tutto e partecipiamo ai giochi e al continuo dialogare, alle riprovevoli macchinazioni di Brandon/John Dall (il perverso gioco delle coppie come corollario dell’omicidio) e ai suoi deliri di onnipotenza, mentre il Cadell di James Stewart gioca anche lui alla decifrazione dei segreti intuìti. Magnifica trovata l’irruzione finale del reale dalla finestra, con le voci che salgono richiamate dagli spari e la sirena della polizia che lentamente si avvicina, gli attori bloccati nel tempo e nello spazio e sullo sfondo l’onnipresente, complicato modellino che riproduce New York e le sue luci. Come ricorda il Maestro nell’Hitchcock/Truffaut, una vera ambulanza in avvicinamento fu utilizzata per ottenere la giusta sonorità della sirena: ulteriore riverbero del cortocircuito tra la ricerca dell’effetto di realtà e l’artificialità della scena, tra l’eccesso di fedeltà alla matrice teatrale dell’opera e i limiti dell’inquadratura cinematografica.
Nodo alla gola [Rope, USA 1948] REGIA Alfred Hitchcock.
CAST James Stewart, John Dall, Farley Granger, Cedric Hardwicke, Joan Chandler.
SCENEGGIATURA Arthur Laurents (tratta dal dramma teatrale di Patrick Hamilton). FOTOGRAFIA Joseph Valentine, William V. Skall. MUSICHE Leo F. Forbstein.
Thriller, durata 77 minuti.