A PROPOSITO DI WALTER HILL…
Comodità del Sud
Volendo semplificare, si potrebbe definire I guerrieri della palude silenziosa una versione de I guerrieri della notte incrociata con Un tranquillo weekend di paura, e tanto basterebbe a giustificare la visione di questo piccolo grande film, ingiustamente poco conosciuto.
Una squadra della Guardia Nazionale della Luisiana, durante un weekend di esercitazioni militari in paludi che ricordano la giungla vietnamita, provocano futilmente una comunità di canjun lì stanziata. Chiusi, riservati e violenti, i canjun rispondono alle fanciullesche provocazioni dei rednecks dichiarandogli guerra: senza mappe, bussole o radio, con pochissime munizioni, braccati in un ambiente ostile che non conoscono e riottosi l’uno con l’altro, i pseudo militari sono costretti a una lotta senza esclusione di colpi, mentre cercano di uscire dalle paludi e raggiungere la “civiltà” e la salvezza.
Walter Hill prende nuovamente spunto dall’Anabasi di Senofonte e sposta l’ambientazione dalla giungla metropolitana alle paludi selvagge della Luisiana, sperimentando ancora con gli spazi e il tempo: le somiglianze con I guerrieri della notte sono molteplici e a tal punto esplicite che se ne sono accorti pure i titolisti italiani dell’epoca, traducendo l’originale Southern Comfort con un comunque appropriato (miracolo!) I guerrieri della palude silenziosa. Peccato che il riferimento al capolavoro di Hill poco abbia prodotto commercialmente, e grazie anche a gran parte della critica (mondiale, non solo italiana), che ha liquidato il film come un esercizio di stile, questo gioiello della Settima Arte è subito finito nel dimenticatoio. Definirlo esercizio di stile, comunque, non è del tutto errato: il montaggio serrato, i rallenti “peckinpahniani” delle scene d’azione, la magistrale costruzione degli spazi e l’opprimente senso della tensione tipici del primo Hill sono immediatamente riconoscibili, e nulla di nuovo rispetto a quanto aveva mostrato nelle sue opere precedenti.
E’ il terrificante pessimismo cosmico di fondo a rendere I guerrieri della palude silenziosa un’opera unica nel suo genere: è impossibile stabilire chi siano i “buoni” e i “cattivi”, tutti, sia gli imbecilli militari reazionari che i violenti e misteriosi canjun fanno ben poco per conquistare le simpatie dello spettatore, mentre la palude si fa sempre più minacciosa e fatale con l’intensificarsi di questo delirante gioco al massacro. Non c’è speranza, non c’è logica, solo violenza e un’animalesca volontà di sopravvivenza, di uscire vincitori dal gioco, anche quando questo sembra concluso: I guerrieri della palude silenziosa non dà un attimo di respiro, tiene inchiodati alla poltrona dal primo all’ultimo fotogramma e lascia sconvolti e turbati. Sarà anche un esercizio di stile, ma fossero tutti così, gli esercizi di stile…
I guerrieri della palude silenziosa [Southern Comfort, USA/Svizzera/Gran Bretagna 1981] REGIA Walter Hill.
CAST Keith Carradine, Powers Boothe, Fred Ward, Peter Coyote, T.K. Carter.
SCENEGGIATURA Michael Kane, Walter Hill, David Giler. FOTOGRAFIA Andrew Laszlo. MUSICHE Ry Cooder.
Drammatico/azione, durata 106 minuti.