A PROPOSITO DI ANDREW NICCOL
“Never go to war, especially with yourself”
Quasi ad indicare la circolarità del percorso di vita del protagonista, Lord of War inizia e termina con lo sguardo in camera di Yuri Orlov, il trafficante d’armi ucraino, interpretato da Nicolas Cage, che accompagna anche molte delle immagini del film con la voce fuori campo, per fortuna non ridondante.
Ma Orlov è un uomo privo di profondità, un materialista che pensa solo ad arricchirsi, perciò la focalizzazione su di lui, lungi dal permetterci di conoscerne l’interiorità e simpatizzare con lui, è semplicemente un espediente narrativo. Una scelta dettata soprattutto dalla necessità di fornire in maniera sintetica allo spettatore informazioni dettagliate sugli eventi raccontati e sul loro contesto storico, senza rinunciare alle inevitabili ellissi del racconto. Orlov, infatti, viaggia da un Paese all’altro, fiutando a distanza il sangue versato nei tanti conflitti e anticipando i concorrenti, con un intuito per gli affari e un cinismo davvero rari. È un ruolo molto adatto a Cage, a suo agio con personaggi ambigui e sottilmente sgradevoli, come il poliziotto corrotto del depalmiano Omicidio in diretta (1998) o il Terence McDonagh dell’herzoghiano Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans (2009). Sia chiaro, anche nel sarcastico Lord of War Cage ci regala momenti di involontaria comicità, tra cui l’impagabile faccia da idiota un attimo prima di baciare Bridget Moynaham, nella parte di Ava Fontaine, una donna dei sogni non molto più reale di S1m0ne (2002). Nel complesso, però, l’interpretazione di Cage è parecchio efficace, persino nei momenti più drammatici, che non mancano. Il vero dramma che Orlov deve affrontare, comunque, è l’impossibilità di fuggire dal mondo di inganni e menzogne che si è costruito da solo. Come per il Burbank di The Truman Show (1998), scritto proprio da Andrew Niccol, la posta in gioco è la libertà. Ad una prima parte più leggera, che, secondo uno schema da gangster movie, descrive nel modo più spettacolare la parabola ascendente del personaggio, segue una seconda parte più cupa e problematica, che ne illustra la prevedibile crisi e il tentativo vano di rinnegare se stesso. Perché l’unica guerra che non si può vincere è quella contro il proprio lato oscuro.
Lord of War [Id., USA/Germania 2005] REGIA Andrew Niccol.
CAST Nicolas Cage, Bridget Moynaham, Jared Leto, Ian Holm, Ethan Hawke.
SCENEGGIATURA Andrew Niccol. FOTOGRAFIA Amir Mokri. MUSICHE Antonio Pinto.
Drammatico, durata 122 minuti.