XX FilmForum Festival, International Film Studies Conference, 12-21 marzo 2013, Udine/Gorizia
Sul diritto d’autore
Il XX Film Forum, conferenza di studi internazionali sul cinema organizzata dall’Università di Udine, si occupa quest’anno del diritto d’autore. La rivoluzione digitale ha rimesso in discussione e spesso minacciato le normative esistenti sul copyright.
Viviamo in un momento in cui è difficile distinguere quando e se si viola il diritto d’autore, e soprattutto fino a che punto sia possibile fruire dei contenuti tramite provider, o condivisione di file P2P. Racchiusa tra legalità ed illegalità, in un marasma di legislazioni da paese a paese, la realtà della normativa annaspa ancora nel caos. Di questo si è discusso a lungo tra esperti e studiosi, sia da chi si occupa di studi sul cinema o della gestione di archivi, sia da parte di coloro che invece si occupano di giurisprudenza. A intervenire sono stati, durante la prima tre giorni della manifestazione, svoltasi dal 12 al 14 marzo scorso, Jane Gaines (Columbia University) la quale ha confrontato la situazione attuale con quella altrettanto incerta legata ai primi anni del cinema, e Peter Decherney (University of Pennsylvania), che ha dimostrato come in una situazione di maggiore libertà d’uso, quale quella legata alle opere di pubblico dominio (come le fiabe dei fratelli Grimm) la creatività non sia minacciata ma abbia maggiori chance di fiorire. André Gaudreault (Université de Montréal) ha presentato la bizzarra storia del regista scomparso (non accreditato), per quanto riguarda gli eventi cinematografici live, cosiddetti “agorà-télé”, dove vengono trasmesse in diretta le prime del MET. Chi è dunque l’autore? E come distinguerlo? Vinzenz Hediger (Goethe Universitaet Frankfurt am Main) ci ha ricordato la differenza abissale di questo concetto tra Stati Uniti ed Europa: se negli USA l’autore è colui che detiene i diritti e perciò ipoteticamente anche il produttore, nel vecchio continente il concetto rimane legato a quello dell’autore romantico, il genio. Per quanto riguarda l’autore digitale è oggi facile conservare i propri diritti “morali”, mentre diverso è il caso di quelli di fruizione. La normativa vigente, come hanno ricordato Leontien Bout (EYE Film Institute Amsterdam) e Nicola Mazzanti (Cinémathèque Royale du Belgique) rischia di far naufragare gli studiosi o chi voglia fruire di materiale audiovisivi nella ricerca infinita del fantomatico detentore dei diritti. E’ chiaro che soprattutto in ambito accademico e tra gli studiosi dell’audiovisivo, una maggiore facilità d’accesso al materiale eviterebbe molto tempo perso. Per questo motivo Udine e il FilmForum sono stati anche promotori di una petizione (increase availability of european films for research) indirizzata direttamente alla Commissione Europea, dove studiosi, esperti e appassionati possono mettere la propria firma, perché la ricerca scientifica possa usufruire con maggiore libertà i contenuti.