A PROPOSITO DI SAM RAIMI…
Va dove ti porta il dono
Rimasta vedova, Annie (Cate Blanchett) mantiene se stessa e i suoi tre figli facendo le carte agli abitanti del suo paesino in Georgia, sfruttando “il dono” di preveggenza ereditato dalla nonna. I clienti sono molti e tra questi c’è Valerie (Hilary Swank), moglie del violento Donnie (Keanu Reeves) che, come molti altri in paese, non vede la chiromanzia buon occhio, tanto da arrivare a minacciare Annie di morte.
Dati i suoi trascorsi Donnie diventa il primo sospettato per la scomparsa della giovane Jessica (Katie Holmes), fidanzata del preside Collins. È proprio Annie, a causa delle sue capacità, ad indicare la proprietà di Donnie come luogo del delitto, ma al tempo stesso lo scagiona, seguendo di volta in volta le sue visioni, fino a mettersi lei stessa in pericolo. Questo soggetto di poche righe potrebbe sembrare scarno e già prevedibile, ma la regia di Sam Raimi riesce a portare aspetti interessanti a cavallo tra horror e thriller alla pellicola del 2000. Contestualizzare è assolutamente necessario: Cate Blanchett non aveva ancora interpretato Galadriel in Lord of the Rings, ma già ne possedeva l’eterea austerità; Keanu Reeves veniva dal successo di Matrix e necessitava di un ruolo nuovo che lo scostasse dall’enigmatico Neo; Katie Holmes era giovane e tonica, ancora lontana dal mondo Cruise. Raimi ha preso delle star e ha dato loro dei volti nuovi, delle ricerche psicologiche ed introspettive che si percepiscono e si inseriscono alla perfezione nella trama collettiva. Ogni personaggio reagisce all’altro, le evoluzioni progrediscono man mano che il mistero si infittisce, prima, e districa, poi. Allo stesso modo evolvono le visioni di Annie: all’inizio del film queste sono ben distanziate e riconoscibili rispetto il mondo reale ma poi, quando servono concretamente alla risoluzione dell’omicidio diventano un tutt’uno con la realtà, trasformando anche il brivido per i rapidi fotogrammi horror in vera e propria suspance. Ne è un esempio la presenza di Buddy, protagonista di una delle storie secondarie alla vicenda (che però ne costituiscono la sostanza principale) nel momento cruciale della risoluzione del film. The Gift non va fuori dagli schemi tecnici e consegna quella giusta dose di tensione senza però coinvolgere emotivamente lo spettatore: non siamo in pena per Annie né quando sta per essere uccisa né tanto meno quando racconta d’aver cercato d’avvisare il marito della sua morte imminente. Vediamo piedi infangati ed occhi morti indagatori, ma non sguardi coinvolgenti presenti alla vita, bensì solo dediti alla cartomanzia. Thrilling horror, non drama.
The Gift – Il dono [The Gift, USA 2000] REGIA Sam Raimi.
CAST Cate Blanchett, Keanu Reeves, Giovanni Ribisi, Hilary Swank.
SCENEGGIATURA Tom Epperson, Billy Bob Thornton. FOTOGRAFIA Jamie Anderson. MUSICHE Christopher Young.
Thriller, durata 111 minuti.