Giocare in casa
La controversa ospitata di Maurizio Crozza a Sanremo 2013 ha mostrato al pubblico televisivo un lato nascosto del cosiddetto showman, categoria generica di spettacolo cui di norma si fanno corrispondere caratteristiche di forte simpatia e comunicativa. Abituato al plebiscito e all’appoggio incondizionato del pubblico, Crozza di fronte ai fischi è parso in panne, incapace di reagire al contraddittorio.
Leone nella gabbia dei leoni, il comico genovese ha puntato il naso fuori dall’oasi protetta di La7, dove la parte del più forte l’ha fatta un branco di sciacalli che ha cinicamente isolato l’animale più debole e smarrito. Una prima – e più superficiale – analisi dell’accaduto ha posto l’accento sull’incapacità di improvvisazione di Crozza: con l’occhio sbarrato e le fauci drammaticamente secche, l’istrione castigatore s’è visto d’improvviso castigato, inerme ed incapace di ripartire. Solo dopo l’intervento del conduttore è stato possibile riprendere il filo delle imitazioni, portato a termine dopo 40 faticosi minuti con ammirabile ed orgogliosa professionalità. Ma andando un poco più in profondità, risulta evidente come l’episodio risulti ben più simbolico e drammatico: in Italia non è possibile fare satira. Peggio, in Italia è vietata. Lo sa benissimo Daniele Luttazzi, ostracizzato dalle tv per il suo Satyricon: se ti spingi un po’ più in là sfuggi al controllo, ti esponi ed esponi l’emittente televisiva. E, dunque, vieni punito. Ora lo sa anche Maurizio Crozza, che nella prima puntata del suo Crozza nel Paese delle Meraviglie post Sanremo (22 febbraio 2013) ha sottolineato come la questione non sia la politica in sé, quanto proprio lo scherno di determinati personaggi (Bersani sì, Berlusconi no). Nella gogna sanremese Crozza è andato oltre ai limiti concessi (ma da chi?), mentre fra le tranquille mura domestiche di La7 tutto è permesso. Il problema sta nel manico, ed è tutto di matrice italica: l’unico modo per mettere a nudo costumi, comportamenti e idee degli “intoccabili” è giocare in casa, dove tutti ti danno ragione ed esaltano il tuo lavoro. In Crozza nel Paese delle Meraviglie si alternano musical, satira politica e monologhi in cui il presentatore/mattatore rivisita gli eventi della settimana introducendo di tanto in tanto pareri personali (come l’appoggio a Dario Fo Presidente della Repubblica). In un’ora di programma Crozza fa la Rivoluzione e sfonda i confini del Genio, ma col paracadute. Partendo dall’ovvio presupposto della condanna nei confronti della contestazione di Sanremo, non si può fare a meno di osservare come sia fallace anche questo sistema da “area protetta”. In entrambi i casi si tratta l’umorismo come una specie in via di estinzione, lo si ostracizza e lo si isola. Ma del resto questo – ce lo dice Crozza stesso – é il Paese dei paradossi, in cui dato che due comici hanno vinto le elezioni politiche, ai comici di professione non resta che fare politica.
Crozza nel Paese delle Meraviglie [Italia 2012-in corso] IDEATORI Maurizio Crozza, Andrea Zalone, Francesco Freyrie, Vittorio Grattarola, Alessandro Robecchi, Alessandro Giugliano, Claudio Fois, Luca Restivo.
PRESENTATORE Maurizio Crozza, con la collaborazione di Andrea Zalone.
REGIA Massimo Fusi. MUSICHE Silvano Belfiore Band. RETE La7, La7d.
Intrattenimento, durata 60/70 minuti (puntata).