A PROPOSITO DI ZOMBIE DEMENTI!
Quotidianamente zombie
Nella loro rappresentazione metaforica più famosa gli zombie sono stati simbolo della condizione socio-politica portata dal consumismo capitalistico. L’alba dei morti dementi si discosta poco dalla rappresentazione simbolica più tipicamente romeriana, in quanto catatonica raffigurazione sociale contemporanea rinchiusa all’interno di una reiterata prassi quotidiana.
La consuetudine abitudinaria diviene causa principale dell’assenza decisionale del protagonista, culminata con la crisi del proprio rapporto di coppia posto all’inizio della pellicola. L’incapacità di affrontare le figure oppositrici, il patrigno, i coinquilini di lui e di lei, oltre che l’inettitudine di responsabilizzare il proprio migliore amico, divengono condizioni determinanti ad incatenare il personaggio principale ad una situazione subalterna alla propria vita. Ad entrare in gioco allora è l’ironia, l’apocalisse zombie diviene inizio di una trasformazione eroica del personaggio in grado di ribaltare la condizione iniziale capovolgendo tutte le situazioni viste nella prima metà. Il piano sequenza (sintagma più vicino alla rappresentazione della realtà nel cinema) che vede il protagonista uscire di casa alla mattina per recarsi al supermarket diviene nel suo ribaltamento elemento principe per cogliere la reiterazione della quotidianità inalterabile nella percezione del personaggio. La trasformazione in action hero del tutto non preventivata non solo è il cuore ironico della pellicola ma è funzione decostruttiva di un’apatia della realtà attraverso l’uso dello stereotipo cinematografico, elemento ricorrente all’interno della filmografia di Edgar Wright assieme a quello fumettistico e videoludico. La miscela di generi è una costante nella factory inglese formata, oltre a Wright, da Simon Pegg, Nick Frost e Joe Cornish, in cui ad essere mescolati sono sviluppi narrativi diversi e un’estetica imprevedibile e citazionista in grado di abbracciare più generi, con una messa in scena ironicamente compiaciuta costruita sul costante movimento sull’asse verticale e orizzontale della macchina da presa. Seppur L’alba de morti dementi non sia la migliore delle loro realizzazioni, rimane lo stesso esempio di una piacevole idea di cinema, leggero e semplice, di divertita decostruzione stereotipica del cinema, attuata proprio attraverso il proprio cliché.
L’alba dei morti dementi [Shaun of the Dead, Gran Bretagna/Francia 2004] REGIA Edgar Wright.
CAST Simon Pegg, Nick Frost, Kate Ashfield, Bill Nighy.
SCENEGGIATURA E. Wright, Simon Pegg. FOTOGRAFIA David M. Dunlap. MUSICHE Dan Mudford, Pete Woodhead.
Commedia/Horror, durata 99 minuti.