Tra le pieghe della democrazia
Siamo abituati ad immaginare Bruxelles quale metaforica sede della giustizia europea, dimora di quella Commissione atta al controllo della regolarità politica, commerciale e culturale.
Tutto vero? The Brussels Business è un viaggio nelle zone d’ombra dell’Unione Europea, condotto da un’accoppiata di registi – Friederich Moser e Matthieu Lietaert – doppiamente coraggiosi: per la volontà di scandagliare le reali logiche di potere dietro la superficie di splendore e per l’utilizzo del documentario “frontale”, per nulla filtrato da sovrastrutture narrative (vengono in mente Thank You for Smoking sulle lobby del tabacco e Lord of War sullo scriteriato mercato delle armi). Del resto, un film dedicato interamente ai lobbisti che popolano i corridoi delle istituzioni europee non l’aveva ancora girato nessuno. The Brussels Business merita attenzione anche solo per questo, nonostante alcuni passaggi eccessivamente macchinosi e nonostante la lunga sequela di piccoli/grandi misteri descritti non tenga – per usare un eufemismo – col fiato sospeso. Ma il lavoro di documentazione é grosso e accurato, e non si può non entrare in empatia con le due figure antitetiche che ci guidano: da un lato Olivier Hoedeman, attivista impegnato a contrastare lo strapotere dei lobbisti; dall’altro il rampante Pascal Kerneis, managing director dello European Services Forum (ESF), gruppo di pressione che di fatto rappresenta l’industria dei servizi in Europa. Attraverso i loro punti di vista – ex ambientalista l’uno, lobbista entusiasta che non conosce orari l’altro – ci addentriamo in un impervio e torbido territorio, scoprendo la profonda fragilità del sistema politico e la sua eccessiva facilità di manipolazione. L’80% delle misure legislative nasce a Bruxelles, e lo scarso controllo sulle lobby che operano nella zona del Parlamento suona come una sirena d’allarme: la UE é manipolabile, e tutti i ragionamenti condotti sul mercato unico, l’allargamento oltre i confini e il progresso economico appaiono come un potenziamento dei privilegi di chi già di fatto detiene il Potere. Per quanto la riflessione possa risultare complessa e articolata ad occhi “vergini” non avvezzi ai meccanismi del lobbying legittimo e delle pratiche illecite, The Brussels Business ci concede il lusso dell’esplorazione di un universo sconosciuto, veicolando un messaggio chiaro: non c’è trasparenza nel cuore dell’Europa, non c’è controllo sui 15mila lobbisti al lavoro a Bruxelles. Al termine di questo insolito docu-thriller che si muove fra mille intrighi di potere, la domanda fondamentale resta una: chi manovra realmente l’Unione Europea?
The Brussels Business [Id., Belgio/Austria 2012] REGIA Friederich Moser, Matthieu Lietaert.
CAST Pascal Kerneis, Olivier Hoedeman, Erik Wesselius, Craig Holman.
SOGGETTO Friederich Moser, Matthieu Lietaert. FOTOGRAFIA Friederich Moser. MUSICHE Johannes Rothenaicher.
Documentario, durata 85 minuti.