A PROPOSITO DI ROBERT ZEMECKIS…
Tra giallo e commedia scelgo l’animazione
Los Angeles, 1947. Il detective privato Eddie Valiant viene incaricato da R.K. Maroon, proprietario degli studi di animazione ACME, di indagare sulla relazione clandestina tra Jessica Rabbit, moglie animata del suo attore animato Roger Rabbit, e Marvin, proprietario umano della corporation.
Quando quest’ultimo viene assassinato i sospetti cadono sul goffo coniglio, che chiede quindi aiuto a Valiant, famoso a Cartoonia per aver dato in passato assistenza ai suoi abitanti. Le cose si complicano, e i due rimarranno invischiati in una vicenda che vede in pericolo la sopravvivenza di Cartoonia stessa. Siamo nel 1988 e Zemeckis, forte del successo di Ritorno al futuro, viene assunto dalla Disney per lavorare al progetto tratto dal romanzo di Gary K. Wolf Who Censored Roger Rabbit?. Il risultato è un film spettacolare a livello tecnico, che non tralascia l’aspetto narrativo e di continuità con la produzione del regista. Zemeckis sa giocare con i generi cinematografici: si passa dall’avventura di All’inseguimento della pietra verde alla commedia sci-fi di Ritorno al futuro, fino al noir (sempre in chiave comica) di Chi ha incastrato Roger Rabbit. Qui, per rimarcare la sua voglia di ibridazione, sceglie di girare un film in tecnica mista, mescolando gli eccentrici toons ad attori in carne ed ossa, sdoganando definitivamente l’utilizzo dell’animazione nella live action e dando il la alla produzione massiccia di film con la medesima tecnica (un esempio su tutti è Space Jam, 1996). Davanti ai nostri occhi si dipanerà il mondo colorato e imprevedibile di Cartoonia (ToonTown nell’originale), che si contrappone alla squallida vita che conduce Valiant a Los Angeles; un mondo dove una risata è molto più importante di qualsiasi altra cosa, capace di sdrammatizzare gli aspetti più tragici della vita (la mitica frase “un cartone gli ha ucciso il fratello, l’ha schiacciato con un pianoforte” ne è l’esempio più lampante) e cementare le amicizie. Un microcosmo che un giudice senza scrupoli vuole distruggere in nome del profitto. Chi ha incastrato Roger Rabbit non è solo una commedia: è un poliziesco, un cartone animato, una storia d’amore e una metafora della flessione che ha subìto, negli anni ’80, il cinema d’animazione rispetto al grande fermento della prima metà del secolo, epoca in cui è ambientato il film, confermando Zemeckis come un regista poliedrico, non impantanato in un unico genere di riferimento (come invece lo sono molti altri).
Chi ha incastrato Roger Rabbit [Who Framed Roger Rabbit, USA 1988] REGIA Robert Zemeckis.
CAST Bob Hoskins, Christopher Lloyd, Joanna Cassidy, Alan Tilvern.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Charles Fleischer, Kathleen Turner, Lou Hirsch, May Questel.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Marco Mete, Dario Penne, Maria Pia Di Meo, Paila Pavese.
SCENEGGIATURA Jeffrey Price, Peter S. Seaman. FOTOGRAFIA Dean Cundey.
MUSICHE Alan Silvestri, Alan Menken, Joe McCoy.
Commedia/Giallo/Animazione, durata 103 minuti.