Pronti, cuochi, via!
Se a pranzo non avete idea di cosa cucinare, vi basterà accendere il vostro televisore, sintonizzarlo su un qualsiasi canale e prima o poi, sicuramente, incapperete in qualche programma a tema che sfornerà ricette e suggerimenti per farvi fare bella figura con i vostri commensali.
Tralasciando canali tematici come Gambero Rosso (canale 411 di Sky) o Alice (canale 416 di Sky), il programma più rappresentativo della tv generalista è sicuramente La prova del cuoco (Rai Uno), basato sul format della BBC Ready Steady Cook, condotto da Antonella Clerici che dal 2000 tiene compagnia agli italiani all’ora di pranzo, tra numerosi ospiti, cuochi, ristoratori, sommelier e critici culinari. Questo esempio fa parte, insieme a molti altri, di una delle due principali tipologie di trasmissione che possiamo distinguere all’interno del palinsesto televisivo italiano, ovvero quella a carattere più familiare e intimo. Titoli come La prova del cuoco, Ricette di Famiglia (Rete 4, condotto da Davide Mengacci ed erede del più datato La domenica del Villaggio) o Linea Verde (Rai Uno), danno ampio spazio a quelli che sono i prodotti enogastronomici tipici della nostra penisola, valorizzando quindi l’importanza del prodotto nazionale di qualità e del pranzo come momento di allegria e convivialità, caratteristico della tradizione italiana. L’altra principale tipologia di trasmissione culinaria è certamente quella più spettacolare e intrattenitiva, improntata sulla sfida tra concorrenti, ambientata in cucine professionali che ricreano la pressione e l’ansia tipiche di un vero ristorante. Abbiamo quindi programmi come Hell’s Kitchen (canale Cielo) condotto dallo chef Gordon Ramsey, Masterchef Italia (canale Cielo e Sky Uno), Fuori Menù (Real Time), Il boss delle torte: La sfida (Real Time). Questi sono caratterizzati da una certa frenesia tipica del reality show e da personaggi che potremmo definire pittoreschi, che vengono riconosciuti dal pubblico quasi più dalle loro escandescenze che dalle loro effettive qualità. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale di questo tipo di trasmissioni, quasi nauseante, tant’è che, ad ora, sono moltissimi i programmi, anche di attualità, che al loro interno hanno una rubrichetta dedicata alla cucina, persino telegiornali e pubblicità. Stiamo assistendo ad un’overdose di programmi gastronomici che certamente hanno il merito di promuovere la buona abitudine di una corretta alimentazione ma che alla lunga possono risultare noiosi e ripetitivi, specie se condotti da persone tutt’altro che competenti in materia. E dall’America assicurano che siamo solo all’inizio!