A PROPOSITO DI TIM BURTON…
Volare sapendo quando atterrare
Solo su un cocuzzolo dalla curiosa forma a spirale, Jack Skeletron (in originale Skellington) riflette su quel qualcosa che gli manca. Dovrebbe essere felice, la Città di Halloween lo acclama come re e gli ultimi festeggiamenti sono stati il solito successo, è ammirato e rispettato, eppure si sente vuoto e, peggio ancora, incompreso.
Ma Jack non è un eroe drammatico, che si arrocca quasi con compiacimento nella sua desolazione. Lui è l’Azione, scoppiettante ed imprevedibile moto perpetuo in un mondo sempre uguale a se stesso, troppo piccolo per chi ha una grande visione. E se la noia ci si mette di mezzo, offuscando il buon senso, e se quel vuoto si fa insistente, perché non tentare di cambiare, magari esplorando un nuovo universo, magari diventando il nuovo Babbo Natale? Eppure Tim Burton, il visionario, il gotico, colui che ammantava di dark i suoi film prima che questa parola diventasse una moda, controbilancia il volo sfrenato (metaforico e fisico) del re delle zucche. Lo fa introducendo una figura che sembra l’antitesi di Jack: Sally, la timida bambola di pezza, sua amica ed innamorata segreta. Lei non vede lontano come Jack, tuttavia il suo sguardo è una linea retta capace di prevedere come tragicamente potrebbe finire un volo mal indirizzato. Non lo segue pur vegliando su di lui, discreta ma persistente voce della coscienza, capace di gesti coraggiosi che la portano dritta nella tana del Bau Bau, l’unico essere spaventoso realmente terrificante dentro la sua sadica malvagità. Anche lui un è reietto, vive fuori dalla città dentro un albero morto, ma è un allontanamento meritato e quasi non sentito, al contrario dei due protagonisti che si sentono distanti dal proprio mondo. Un mondo non necessariamente malvagio, su cui scende in un’insolita assoluzione dell’incapacità di comprendere, dovuta semplicemente alla felicità del proprio status quo. Burton non perde mai di vista che si tratta comunque di creature di Halloween, e così vediamo Jack pronto a terrorizzare i sottoposti disobbedienti, tanto quanto Sally è brava a giocare d’astuzia per raggiungere i suoi scopi, siano essi quelli di sfuggire al suo creatore o di impedire al sovrano della città di partire. Il finale dell’opera, comunque, è la fine perfetta del volo che, pur nella sua follia, ha donato nuovo entusiasmo a Jack: il re delle zucche e la dolce bambola di pezza imbottita di foglie convergono con naturalezza in cima a quella stessa vetta arrotondata su cui Jack si chiedeva cosa mancasse nella sua vita.
Nightmare Before Christmas [Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas, USA 1993]. REGIA Henry Selick. CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Chris Sarandon, Danny Elfman, Catherine O’Hara, William Hickey. CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Renato Zero, Laura Boccanera, Marjorie Biondo, Francesco Vairano. SCENEGGIATURA Tim Burton, Michael McDowell, Caroline Thompson FOTOGRAFIA Pete Kozachik MUSICA Danny Elfman. Animazione/Musical, 73 minuti.