Questa ragazza non è normale!
È il 1984, il primo lungometraggio realizzato in veste di regista (Lupin III – Il castello di Cagliostro) ha vita già da cinque anni, Conan il ragazzo del futuro e Sherlock Holmes hanno avuto la loro possibilità d’espressione in serie animate appositamente dedicate: è tempo per Hayao Miyazaki di affidare la totalità del grande schermo alla sua prima carismatica protagonista femminile, Nausicaa, principessa della Valle del Vento.
Vola leggera e rapida come una libellula la ragazza col cuore che trabocca di dolcezza, nel quale trova spazio anche la cocente rabbia nei confronti del marcio galoppante che infetta il suo mondo, che è il nostro, distrutto mille anni prima da giganteschi automi invincibili comandati dallo Spirito della Guerra. Un paesaggio post-apocalittico di rara bellezza viene offerto agli occhi dello spettatore, la nociva Giungla Tossica che si dilata, mastodontici insetti corazzati, voli rocamboleschi a bordo di navi da guerra o semplici ali monoposto. La grandiosità delle scene viene però scavalcata dall’infinita tristezza pervasiva coltivata negli animi stanchi dei sopravvissuti, il fil rouge che li lega mentre sono tutti disillusi nei confronti di un futuro migliore, speranzosi certo ma troppo assuefatti dalla perenne sofferenza per reagire. Negli anni che verranno, le opere che Miyazaki andrà a costruire si rincorreranno l’una con l’altra, i rimandi che si insinuano sornioni nelle trame portando alla luce tematiche e stili sottolineati e calcati di volta in volta. Pace, guerra, bene, male, natura, infanzia, amore sono le denominazioni generali, di fondo si tratta di analisi per nulla spensierate sulla crescita, sulle conseguenze delle proprie azioni, l’accettazione di sé, la sfida e il sacrificio.
Nausicaa della Valle del Vento si fa uno tra i primi portavoce di questa filosofia visiva, saldamente supportata dalla sua fonte principale, l’omonimo manga figlio anch’esso della mano del regista, ancora più oscuro, il tratto che esprime la durezza della realtà dissimulata dall’ingenuità della protagonista. Il mondo è in ginocchio, il suo scheletro putrescente da risanare: quando ascoltare risulta troppo difficile rispetto alla facilità con cui si può premere un grilletto, ecco che attecchisce pesante la critica alla stupidità umana, gridata attraverso gli occhi innocenti di una giovane martire consenziente. Il famoso Studio Ghibli viene fondato solo dopo questo successo, ma con tali premesse il percorso di un uomo dotato di rara sensibilità e sfrenata immaginazione non può che puntare sempre più in alto: il meglio dovrà ancora venire, ma come partenza non c’è male, tutt’altro.
Nausicaa della Valle del Vento [Kaze no tani no Naushika, Giappone 1984] REGIA Hayao Miyazaki.
SCENEGGIATURA Hayao Miyazaki, Kazunori Ito (tratto dall’omonimo manga realizzato da Hayao Miyazaki). ART DIRECTOR Mitsuki Nakamura. MUSICHE Joe Hisaishi.
Animazione, durata 117 minuti.