A PROPOSITO DI TOM TYKWER…
Videoclip mancato
Sul motivo per il quale Andy e Lana Wachowski abbiano scelto proprio Tom Tykwer per coadiuvarli alla regia di Cloud Atlas non può che esserci, almeno a un occhio “esterno”, il più fitto mistero.
Certo il celebre duo americano una volta conquistati botteghino e aura autoriale con il sorprendente Matrix (1999), non riuscirà a soddisfare il carico di aspettative generatosi all’apparizione dell’Eletto di nero-pelle vestito (secondo e terzo capitolo della Trilogia compresi). Tuttavia, nella carriera di Tom Tykwer, è difficile trovare qualche film degno di nota (per lo meno tra quelli usciti in Italia), basti pensare all’insipido The International (2009), a Profumo – Storia di un assassino (2006) – pessimo rifacimento dello splendido romanzo di Patrick Suskind – e a Lola corre nel quale, a posteriori, il regista tedesco ci aveva già consegnato un’illuminante prova della sua pochezza. Se il realismo è una scelta espressiva, stilistica e di contenuto, dalla quale il cinema può legittimamente prescindere, la verosimiglianza è invece necessaria, anche nella storia più fantastica e surreale, a meno di non chiamarsi David Lynch. Il problema dell’assoluta mancanza di credibilità non sta quindi nella scelta paradossale di raccontare i medesimi venti decisivi minuti della vita di Lola e del fidanzato Manni per tre volte consecutive, fino a ottenere, dopo la tragedia, l’agognato lieto fine. Il problema è ciò che succede nei famigerati venti minuti: scelte dei personaggi, svolte narrative, astruse coincidenze, tutto talmente implausibile e incoerente da generare ilarità involontaria come reazione alle molteplici morti violente che coinvolgono, per par condicio, tutti i personaggi principali. Volendo però c’è di peggio: lo stile del film, che catapulta lo spettatore in uno stordente videoclip anfetaminico di ottanta minuti. Tykwer si compiace nel girare e montare a un ritmo ora frenetico, ora sincopato, debitore più a MTV che a possibili ispiratori cinematografici (Robert Rodriguez?), aggiungendo anche gratuiti inserti a disegni animati. Su tutto, una ridondante colonna sonora techno-punk che almeno riduce il numero di dialoghi banali e superficiali. A chiosa di un film tanto futile, l’ironico appunto di Morandini: “La Potente corre bene, d’accordo, ma perché non prende un taxi?”.
Lola corre [Lola rennt, Germania 1998] REGIA Tom Tykwer.
CAST Franka Potente, Moritz Bleibtreu, Klaus Müller, Heino Ferch.
SCENEGGIATURA Tom Tykwer. FOTOGRAFIA Frank Griebe. MUSICHE Tom Tykwer, Johnny Klimek, Reinhold Heil.
Drammatico, durata 81 minuti.