“Mi sa che tu sei uno mezzo matto…”
Approcciarsi a The Master significa rimanere spiazzati. Lasciando da parte ogni riferimento a percorsi autoriali (approccio talvolta fuorviante), ciò che rimane è l’esperienza sgangherata di una visione un po’ confusa, un po’ disorientata.
Certo è, che dinanzi ad una storia che ci racconta del carisma di un guru spirituale e del suo protetto, ci si aspetterebbero ampi discorsi dal sapore politico e sociale. Quando si parla di sette religiose, molto spesso si è propensi a elucubrare su tematiche predefinite: il rapporto (esoterico) tra individuo e comunità (in questi casi ristretto ed esclusivo), la necessità della presenza di un leader, la cieca ideologia, l’innegabile controcanto concreto ad ogni spiritualità con l’incursione (spesso violenta) del denaro. Non che tali problematiche non appaiano in The Master, ma sono trattate in maniera talmente sbrigativa da risultare, quasi, incidenti di percorso. In realtà il film è talmente debole dal punto di vista dei contenuti, da giocare tutto il proprio carisma nella forma attrazionale di un delirio psicotico. Intervallato da scene madri apparentemente inconsistenti (due su tutte, il ballo del ramingo e la corsa in moto nel deserto), il film si avvale delle performance attoriali dei protagonisti (spicca un Philip Seymour Hoffmann più camaleontico e professionale del gigionissimo Joaquin Phoenix) lavorando maniacalmente sulla costruzione (e, soprattutto, sulla decostruzione) dei climax. Qui sta il fascino psicopatico di un prodotto che sfrutta la capacità circense del cinema. Lasciando (parzialmente) da parte incursioni dal sapore politicizzante, la vera consistenza tematica di The Master sta proprio nell’innata propensione a rimanere attratti dall’ammaliante eccentricità del pazzo e dell’illuminato.
Speculare al proprio soggetto, l’ultimo lavoro di Paul Thomas Anderson non si cura di dirci granché; ciò che gli importa è sedurci. Proprio come il leader di una setta.
The Master [Id., USA 2012], REGIA Paul Thomas Anderson.
CAST Joaquin Phoenix, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Laura Dern.
SCENEGGIATURA Paul Thomas Anderson. FOTOGRAFIA Mihai Malaimare Jr. MUSICHE Jonny Greenwood.
Drammatico, durata 144 minuti.