A PROPOSITO DI PETER JACKSON…
Sex, drugs and soft toys
A poche ore dalla messa in onda live del varietà televisivo Meet the Feebles!, le prove generali sono nel caos completo: la diva, cicciosa e irascibile, per uno screzio si rifiuta di recitare; il produttore, mentre cerca di calmarla, deve anche occuparsi del suo traffico di coca e della sua produzione di porno sadomaso; il lanciatore di coltelli con traumi mentali risalenti dal Vietnam ha bisogno della sua dose di crack, o ammazzerà un altro assistente durante il suo numero.
Il domatore di belve deve difendersi da una sua ex, che lo accusa di essere il padre di suo figlio e vuole gli alimenti; il contorsionista s’è infilato la testa in culo e non riesce più a tirarla fuori; il presentatore, a furia di orge, s’è beccato l’aids e vomita nei momenti meno opportuni, mentre cinici paparazzi coprofagi lo tormentato per trarne uno scoop; il giovane e ingenuo stagista, appena reclutato nello spettacolo, s’innamora di una bella corista, presa di mira anche dal regista di porno Trevor, mentre il direttore artistico tenta in ogni modo di portare sul palco una sua canzone, ridicola elegia del sesso anale… finché qualcuno sbrocca, prende un fucile e ammazza (quasi) tutti durante lo spettacolo. Abbiamo accennato al fatto che in Meet the Feebles! tutti i personaggi sono pupazzi animati? Una via di mezzo tra i Muppet e Sesame Street, ingrigiti, imbruttiti, incattiviti? E che il regista di questa sorta di hellzapoppin’ splatter/scatologico è Peter Jackson? E’ ormai noto ai più come il regista de Il Signore degli Anelli abbia iniziato girando film splatter (capolavori splatter, in realtà): Meet the Feebles! è il suo secondo lungometraggio, tra Bad Taste (1987) e Braindead (1992), e come questi non difetta di esasperato cattivo gusto e violenza esplicita. Anzi, qui c’è anche un po’ di sadomaso. Ippopotami rosa, bulldog dalle teste giganti, ratti lerci, mucche tettone, elefanti blu, coniglietti paffuti, porcospini dallo sguardo ebete, volpi gay, trichechi mafiosi, mosche coprofaghe… trasfigurazione esasperata di icone percepite dalla massa come sinonimi di ingenua e fanciullesca moralità, alle prese con gli istinti più repressi e con i vizi più discutibili dell’uomo adulto: l’idea già ai tempi non era certo nuova (e si sarebbe vista ancora, si pensi ad esempio all’orsetto in Ted di MacFarland), e tutto si giocava sulla bassezza delle zozzerie mostrate. E qui Jackson mette subito le carte in tavola: dopo cinque minuti, la scena del tricheco che s’in***a un’esile gattina girata in stile Russ Meyer indica chiaramente il tono del film. Meet the Feebles! è il tipico caso di opera che instilla odio totale o amore incondizionato, ma a differenza di molti altri film, amarlo è più facile: se non altro, nonostante momenti evitabili, qualche numero musicale di troppo e situazioni prevedibili, i trucidi pupazzi di Jackson fanno ancora il loro effetto, e ne escono decisamente più scorretti, sinceri e divertenti di opere simili più recenti. Avevo già citato Ted, vero?
Meet the Feebles! [Id., Nuova Zelanda 1989] REGIA Peter Jackson.
CAST (voci dei pupazzi) Danny Mulheron, Pete Vere-Jones, Mark Hadlow, Mark Wright.
SCENEGGIATURA Fran Walsh, Stephen Sinclair, Danny Mulheron, Peter Jackson. FOTOGRAFIA Murray Mine. MUSICHE Peter Dasent. CREAZIONE PUPAZZI Richard Taylor.
Grottesco, durata 94 minuti.